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Giorno del Ricordo, domani iniziativa alle Oblate con gli studenti delle scuole

Dettagli

Descrizione breve
L'ha organizzata l'assessorato all'educazione. Presente la vicesindaca
Data:

9 Febbraio 2018

Tempo di lettura:

3 minuti, 49 secondi

Descrizione

Il Giorno del Ricordo si celebra in italia domani, sabato 10 febbraio, in memoria delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. E anche quest’anno, a Firenze, l’omaggio alle vittime degli eccidi perpetrati durante e alla fine della Seconda Guerra Mondiale avrà per protagonisti i giovani delle scuole. Un'ottantina di studenti degli istituti secondari di primo grado parteciperanno, alla Biblioteca delle Oblate, all’iniziativa dell’assessorato all’educazione per ricordare l’orrore delle cavità carsiche dove, tra il 1943 e il 1947 furono gettati, vivi e morti, migliaia di nostri connazionali. Con loro la vicesindaca e assessora all’educazione.
Il programma prevede in apertura, alle 10.15, l'intervento “Un confine difficile nell’Europa della seconda guerra dei 30 anni 1914- 1945” di Matteo Mazzoni, direttore Istituto Storico delle Resistenza in Toscana. Seguirà alle 10.45 l'intervento di Daniela Velli docente di economia aziendale presso l’IIS “Sassetti Peruzzi” ed esule di seconda generazione su “L’esodo istriano-dalmata”. Alle 11.15 proiezione di video interviste di testimoni a cura di Luca Bravi dell'Università di Firenze, alle 11.45 “Esuli a Firenze”, testimonianza di Claudio Bronzin, esule da Pola e superstite della strage di Vergarolla e alle 12.15 testimonianza di Severino Begamo esule d'Istria.
Il 'Giorno del ricordo' è stato istituito con la legge 30 marzo 2004, n. 9 per «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale». Il 15 gennaio scorso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito l'onorificenza di commendatore al merito della Repubblica, a Giuseppe Comand, 97 anni, l'ultimo testimone oculare (da vigile del fuoco ausiliario) al recupero dei corpi degli italiani infoibati. (fn)

Stamani il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione (http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=3539):

«Il Giorno del Ricordo è stato istituito dal Parlamento per ricordare una pagina angosciosa che ha vissuto il nostro Paese nel Novecento. Una tragedia provocata da una pianificata volontà di epurazione su base etnica e nazionalistica. 
Le foibe, con il loro carico di morte, di crudeltà inaudite, di violenza ingiustificata e ingiustificabile, sono il simbolo tragico di un capitolo di storia, ancora poco conosciuto e talvolta addirittura incompreso, che racconta la grande sofferenza delle popolazioni istriane, fiumane, dalmate e giuliane.
Alla durissima occupazione nazi-fascista di queste terre, nelle quali un tempo convivevano popoli, culture, religioni diverse, seguì la violenza del comunismo titino, che scatenò su italiani inermi la rappresaglia, per un tempo molto lungo: dal 1943 al 1945. 
Anche le foibe e l'esodo forzato furono il frutto avvelenato del nazionalismo esasperato e della ideologia totalitaria che hanno caratterizzato molti decenni nel secolo scorso. 
I danni del nazionalismo estremista, dell'odio etnico, razziale e religioso si sono perpetuati, anche in anni a noi molto più vicini, nei Balcani, generando guerre fratricide, stragi e violenze disumane. 
L'Unione Europea è nata per contrapporre ai totalitarismi e ai nazionalismi del Novecento una prospettiva di pace, di crescita comune, nella democrazia e nella libertà. 
Oggi, grazie anche all'Unione Europea, in quelle zone martoriate, si sviluppano dialogo, collaborazione, amicizia tra popoli e stati. 
Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse. Esse fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo, dell'odio etnico, della violenza ideologica eretta a sistema».

Roma, 9 febbraio 2018

 

Ultimo aggiornamento:

17/10/2018, 11:12

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