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Giorno del Ricordo. Antonio Montelatici (Presidente Commissione Controllo) ed Emanuele Cocollini (Vice presidente del Consiglio comunale): “Una tragedia che deve unire tutti, tentativi revisionistici offendono la memoria”

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Descrizione breve
“Oggi vogliamo anche ricordare il sindaco Lando Conti, barbaramente ucciso dalle Brigate Rosse”
Data:

10 Febbraio 2022

Tempo di lettura:

2 minuti, 18 secondi

gruppo centro
vice presidente consiglio comunale
presidente commissione controllo

Descrizione

“Il Giorno del Ricordo è stato istituito per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani trucidati nelle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. È una ferita crudele – spiegano il vice presidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini ed il presidente della Commissione controllo Antonio Montelatici, esponenti del Gruppo Centro in Palazzo Vecchio –  che ancora non è stata sanata e che ha fatto soffrire tanti italiani che si sono visti privare della casa, della loro terra, dei loro averi. Una tragedia che ancora, purtroppo non è diventata memoria collettiva condivisa.

Le tragedie dell’uomo non hanno confini né colore politico. Sono indistinte e inqualificabili manifestazioni dell’odio e della barbarie, il cui ricordo non deve essere cancellato, ma al contrario deve sempre essere vivo affinché tali nefandezze non abbiano a ripetersi e per questo ci siamo recati a depositare un mazzo di fiori in Largo Martiri delle Foibe”.

“Oggi vogliamo ricordare anche il sindaco Lando Conti che il 10 febbraio 1986 fu ucciso con undici colpi della stramaledetta mitraglietta “Skorpion”, in quel luogo stamani abbiamo depositato un mazzo di fiori. L’arma, tristemente nota, era già stata utilizzata per uccidere Ezio Tarantelli. Lando Conti Aveva 52 anni e lasciava la moglie e 4 figli.

Sul posto – ricordano Cocollini e Montelatici – fu ritrovato un volantino di rivendicazione delle Brigate Rosse Partito Comunista Combattente (BR-PCC). La sera stessa, al telefono con un giornale milanese, le BR si intestarono il delitto. Lando Conti fu un leale servitore dello Stato, un faro per l’amministrazione fiorentina. Incarnò gli ideali mazziniani e fu testimone della fratellanza per il bene comune. Fu uomo giusto e perfetto. Quel delitto è rimasto ancora irrisolto. Dobbiamo continuare a mantenere vivo il ricordo di Lando Conti – concludono il vice presidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini ed il presidente della Commissione controllo Antonio Montelatici – e promuovere tutte le azioni possibili per arrivare alla verità”. (s.spa.)

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Cocollini e Montelatici in Largo Martiri delle Foibe
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Cocollini e Montelatici ricordano Lando Conti

A cura di

Ufficio Stampa

Struttura che si occupa della comunicazione degli organi politici dell'Ente
Ultimo aggiornamento:

16/09/2025, 17:08

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