Approvata dal Consiglio comunale la proposta di modifica del testo unico degli Enti Locali
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1 Aprile 2021
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Approvato in Consiglio comunale l’ordine del giorno che propone la modifica del testo unico degli Enti Locali, l’articolo 50 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in cui si chiede al Governo e al Parlamento di attenzionare i potenziali profili normativi esistenti di responsabilità penale e personale dei sindaci per le valutazioni e gli ambiti che potrebbero non essere ascrivibili alle loro dirette competenze.
La prima proposta concreta a livello Nazionale arriva da Firenze dal consigliere Lorenzo Masi che, assieme al collega Roberto De Blasi, hanno ottenuto l’approvazione dell’atto nel Consiglio Comunale di Firenze. Anche l’Anci, con il presidente Decaro e più di mille sindaci, hanno sottoscritto l’appello promosso nei giorni scorsi, dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, a quello di Milano, Beppe Sala, dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a quello di Cagliari, Paolo Truzzu, dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Aderiscono i sindaci di tutti i capoluoghi, da Monza (Dario Allevi) a Novara (Alessandro Canelli) da Prato (Matteo Biffoni) a Messina (Cateno De Luca), a Lecce (Carlo Salvemini). Tantissime le firme di sindaci di Comuni piccoli e piccolissimi, piemontesi e sardi, abruzzesi e veneti, siciliani e lombardi. Tra loro anche il sindaco di Chiuduno e responsabile degli enti locali della Lega, Stefano Locatelli, e il sindaco di Valdengo e vicepresidente vicario dell'Anci, Roberto Pella.
“Si tratta – spiega il consigliere Lorenzo Masi – di un intervento normativo fondamentale per non far ricadere nei confronti dei sindaci dirette responsabilità penali a loro non ascrivibili, ponendo quindi un rischi concreto che vi siano sempre meno cittadini disposti ad assumere la carica di sindaco, in particolare nei piccoli Comuni”.
“È importante che si proceda velocemente – continua Lorenzo Masi – perché se liberiamo i sindaci dal peso di responsabilità non proprie, si liberano le energie delle loro comunità”. (s.spa.)