Del Re (Firenze Democratica): “Tranvia: non è solo il binario in curva in viale Rosselli ad essersi usurato: col venir meno del passaggio dal Duomo, a rompersi è stata la rete tranviaria che era stata originariamente disegnata”
3 Luglio 2025
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Descrizione
Questa la dichiarazione della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re:
“Ieri è stata comunicata la necessità di effettuare dei lavori al binario della T1 nella curva tra viale Rosselli e via Jacopo Da Diacceto dopo oltre 10 anni dalla messa in servizio.
Gest ha spiegato molto bene la ragione dell’intervento: quel binario era stato infatti progettato quando ancora c’era il disegno originario della rete tranviaria, che come tale prevedeva il passaggio dal Duomo, e in quel tratto di Viale Rosselli era stato previsto solo un nodo di scambio (e quindi era stato utilizzato un altro tipo di materiale per la sua realizzazione). Dopo l’approvazione della Vacs e l’eliminazione del passaggio dal Duomo, quel binario si è usurato perché, appunto, è cambiato il tipo di utilizzo (una curva permanente e non più un nodo di scambio).
Con l’eliminazione dal cuore del centro storico della tranvia, ciò che però si è “rotto” (ovvero non funziona più) non è tanto e solo il binario in curva di viale Rosselli, ma è la rete tranviaria che era stata originariamente progettata, perché oggi abbiamo linee che non si intersicano e tempi di percorrenza per alcune tratte della città assai più lunghi.
Il tema del collegamento del centro storico resta, ormai, un tabù per questa città, con la conseguenza di aver “regalato” l’area pedonale più bella e grande della città ai flussi turistici, e un capolinea della tranvia in piazza dell’Unita’ che è oggi pressoché inutilizzato in conseguenza dell’avvio della Vacs.
In una recente audizione delle sigle sindacali degli autisti di AT venne fuori anche la difficoltà da parte dei conducenti dei bussini elettrici a percorrere le strade del centro storico per la quantità di mezzi atipici e gruppi di turisti: un suolo non più pubblico e capace di garantire il diritto alla mobilità pubblica, ma occupato dagli effetti più evidenti della turistificazione del centro storico.
Non affrontare questo tema - e respingere anche solo la richiesta di uno studio sul tema, come ha fatto la maggioranza (tutti e 3 i gruppi) qualche mese fa in aula bocciando un nostro ordine del giorno in merito - non solo vuol dire essere tutt’oggi ancorati a tabù anacronistici, ma anche abdicare a politiche urbane che aiutino il centro storico a non diventare un parco giochi”. (s.spa.)