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Del Re (Firenze Democratica): “Congedo di paternità esteso per i dipendenti del comune per una cura condivisa: la maggioranza dice no in consiglio comunale. Scelta che lascia l’amaro in bocca ma continueremo a porre il tema”

Data:

4 Novembre 2025

Tempo di lettura:

3 minuti, 38 secondi

Descrizione

Queste le dichiarazioni della consigliera di Firenze Democratica, Cecilia Del Re:

“Un nuovo voto negativo, ieri, in consiglio comunale alla nostra proposta di estendere il congedo di paternità per i dipendenti del comune e delle società partecipate al fine di dare il buon esempio su questo fronte, non solo quindi dinanzi al mondo delle aziende private, alcune delle quali peraltro sono già andate in questa direzione da tempo, ma anche agli occhi di governo e parlamento perché arrivino o si avvicinino a fare ciò che in Spagna è già legge: 4 mesi paritari di congedo obbligatorio per neo padri e neo madri. 

La maggioranza, però, dopo aver respinto l’atto in commissione, torna a bocciare la nostra mozione, trincerandosi dietro supposti impedimenti tecnici. Anche se in commissione qualche esponente della maggioranza e del centrodestra si erano trovati d’accordo sul fatto che a partorire fosse la donna e non l’uomo, e quindi era ragionevole vi fossero delle differenze. 

“Manca una legge nazionale”, è stato ripetuto ieri per respingere l’atto, ma se, come noto, manca ancora una normativa nazionale anche per il salario minimo, questo non ha però impedito di applicarlo (in taluni per ora limitati casi) a livello comunale tramite la contrattazione decentrata, previo accordo con le rappresentanze sindacali.

Con un’interrogazione depositata un anno fa, abbiamo chiesto alcuni dati utili a fare anche una stima economica della posta di bilancio che sarebbe stata necessaria, ma non ci è mai arrivata una risposta. Così come i dati e la nota tecnica che aveva letto il presidente della commissione non ci sono poi arrivati, sebbene richiesti. Dispiace questa chiusura e mancanza di collaborazione su un tema, che, a prescindere dalle posizioni, dovrebbe quantomeno essere ritenuto meritorio di attenzione. Ciò che sappiamo con certezza, è che i neo padri anche in comune sono diminuiti per il calo purtroppo generalizzato delle nascite, e che il settore del pubblico impiego è sempre più in crisi per la scarsa attrattivita’ di questa posizione, tanto che sono in costante aumento le dimissioni o i trasferimenti verso altri posti di lavoro, come ci raccontano i dati di Ifel e Anci Toscana (“nei comuni toscani in 10 anni i dipendenti sono calati del 20,3%”; “entro il 2030, per effetto di pensionamenti e dimissioni volontarie, oltre la metà degli attuali dipendenti potrebbe andarsene”).

Più che una questione tecnica, ci pare una questione politica. Che non tiene nel debito conto dei diritti dei padri di stare con i figli/e appena nati (o adottati), dei diritti delle madri di avere accanto il padre dei loro figli/e, del diritto dei figli/e di avere con sé entrambi i genitori, ed anche della necessità di eliminare una barriera all’accesso nel mondo del lavoro alle donne, posto che i datori di lavoro preferiscono assumere uomini per il fatto che in caso della nascita di un figlio si astengono per un periodo minore dal lavoro (soli 10 giorni a fronte dei 5 mesi di astensione dal lavoro della madre).

Ringraziamo Sinistra Progetto Comune e Italia Viva per il voto a favore (il centro destra si è astenuto). La strada scelta dalla maggioranza (tutti e 3 i gruppi) è stata invece un’altra, quella della bocciatura, peccato. Noi continueremo a fare la nostra parte, alimentando il dibattito pubblico e un confronto con le varie parti sociali sempre utile e necessario su questo tema”. (s.spa.)

A cura di

Ufficio Stampa

Struttura che si occupa della comunicazione degli organi politici dell'Ente
Ultimo aggiornamento:

04/11/2025, 12:10

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