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Sciopero generale il 28 novembre: contro la finanziaria e per la Palestina

Dettagli

Palagi (SPC): "Conferenza stampa di presentazione della piattaforma del sindacalismo di baso, alla presenza di USB, Cobas e CUB"
Data:

24 Novembre 2025

Tempo di lettura:

2 minuti, 58 secondi

Descrizione

Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune

"Sinistra Progetto Comune sostiene convintamente lo sciopero generale del 28 novembre 2025 e la manifestazione nazionale del giorno successivo a Roma.

Abbiamo ospitato dentro Palazzo Vecchio la conferenza stampa del sindacalismo di base, con la presenza di rappresentanti di USB, Cobas e CUB.

Saremo anche al corteo convocato per venerdì alle 09:30 da piazza Montelungo, ringraziando da ora chi rinuncerà al suo salario per portare avanti lotte indispensabili per dare risposte ai bisogni del nostro tempo e anche della nostra Città". (fdr)

A seguire il testo legato alla giornata del 28 novembre.

*****

Per decenni governi di centrodestra e centrosinistra ci hanno raccontato la favola dei “sacrifici necessari”: cedere salario, diritti e tutele in nome dell’occupazione! 

Oggi l’Italia ha un alto tasso di disoccupazione, la più profonda stagnazione salariale d’Europa, l’età pensionabile tra le più alte, e un mondo del lavoro fondato sulla precarietà. Un paese dove le fabbriche chiudono e i giovani sono spesso costretti a emigrare. A questa crisi economica si intreccia un clima internazionale a tinte sempre più fosche. Dal conflitto tra NATO e Russia in Ucraina, alle tensioni in Venezuela, fino al massacro del popolo palestinese, i venti di guerra soffiano ovunque. Il nostro Governo continua a sostenere politiche guerrafondaie, rendendosi complice di governi responsabili di violenze e genocidio.  

La manovra finanziaria che oggi è in discussione traccia una linea chiara che soddisfa le élite economiche e il comparto militare-industriale: tagliare la spesa sociale per aumentare la spesa militare, favorire l’evasione fiscale con le rottamazioni, e un taglio dell’IRPEF che destina secondo l’ISTAT l'85% delle risorse ai due quinti più ricchi delle famiglie, oltre all’ennesimo balzello dell’età pensionabile. 

Abbiamo un’altra idea di Paese fondato sulla giustizia sociale, e capace di rapportarsi sulla scena internazionale con la schiena dritta. Per questo vogliamo:
1) un salario minimo di 2000 euro e il ritorno della scala mobile per agganciare automaticamente il salario all’inflazione, l’età pensionabile a 62 anni, blocco del sistema degli appalti a cascata e della precarietà sul lavoro;
2) Nuovi investimenti e potenziamento della scuola, dell’università e del settore sanitario pubblico, sia per valorizzare (con salari adeguati e assunzioni che risolvano il problema delle carenze di organici) le professionalità lì impiegate sia per garantire servizi accessibili e di qualità. Nuovi investimenti nelle case popolari e nei servizi di prossimità comunali.
3) Un fisco equo che riporti la proporzionalità tra le fasce di reddito e garantisca la redistribuzione della ricchezza.
4) Rompere le relazioni economiche e diplomatiche con Israele finché non cessi il genocidio e l’apartheid del popolo palestinese.    

28 NOVEMBRE SCIOPERO GENERALE - CORTEO ORE 9.30 PIAZZALE MONTELUNGO

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sciopero generale

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Ultimo aggiornamento:

04/12/2025, 10:31

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