Commissione 7, la presidente Collesei: “Firenze città di Pace. Pieno sostegno al lavoro all’ONU di Francesca Albanese e al diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi”
10 Dicembre 2025
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Descrizione
Si è svolta questa mattina la seduta della Commissione 7 (Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali), presieduta da Stefania Collesei, che ha visto l’approvazione di importanti atti di indirizzo politico internazionale, e che assume oggi un valore ancora più forte e simbolico: la seduta si è tenuta infatti proprio il 10 dicembre, Giornata Mondiale dei Diritti Umani, ribadendo con forza la vocazione di Firenze come città operatrice di pace e custode del diritto internazionale.
Al centro dei lavori, l'approvazione della risoluzione su Francesca Albanese, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei Territori Occupati palestinesi. L’atto licenziato oggi è frutto di un lavoro di sintesi e mediazione partendo dal testo originario proposto dal consigliere Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune). La versione finale, emendata e condivisa, si concentra sul riconoscimento e l'apprezzamento del rigoroso lavoro di documentazione e denuncia delle violazioni dei diritti umani svolto dalla Relatrice in un contesto difficilissimo. Il testo esprime inoltre una ferma condanna per le sanzioni imposte dall'amministrazione Trump e formalizza l'invito ufficiale a presentare a Firenze il suo rapporto "Dall'economia dell'occupazione all'economia del genocidio". Nel documento, la relatrice analizza le responsabilità delle aziende private che sostengono, direttamente o indirettamente, l'esercito israeliano e l'occupazione dei territori palestinesi e come il sistema economico strutturato attorno all'occupazione si sia trasformato in un meccanismo che alimenta o facilita quello che la Relatrice definisce genocidio in corso.
Indaga le responsabilità che vanno oltre la sfera militare, svelando come imprese private e multinazionali supportino, direttamente o indirettamente, l'occupazione e le violazioni in atto, trasformando gli interessi economici in ingranaggi di quello che viene definito un genocidio in corso.
"Ringrazio il proponente Dmitrij Palagi per la disponibilità al confronto costruttivo e tutti i commissari che hanno sostenuto questo percorso, tra cui la capogruppo di AVS - Ecolò Caterina Arciprete," ha dichiarato la Presidente Collesei. "È fondamentale che le istituzioni facciano sentire il proprio sostegno a chi difende i diritti umani e il diritto internazionale. A Palagi, che parlato di ‘atteggiamento divisivo’ della sindaca rispondo che così non è. La sindaca ha espresso il suo parere sul conferimento della cittadinanza onoraria e ha poi evidenziato che ha pieno rispetto dei lavori del consiglio. Ciò che è poi avvenuto è stato proprio, dopo un dibattito interno ai membri della nostra commissione, l’individuazione di una sintesi che mantenesse lo spirito fondamentale dell’atto".
Il dibattito si è poi concentrato sulla questione del Sahara Occidentale, con l’approvazione di due risoluzioni (n. 1661/25 e n. 1684/25) che denunciano le gravi anomalie nello scenario internazionale, legando il piano economico a quello politico. La prima chiede il pieno rispetto della recente sentenza della Corte di Giustizia UE, che ha invalidato gli accordi commerciali UE-Marocco poiché estesi illegalmente al territorio saharawi senza il consenso del suo popolo. La seconda prende una posizione netta contro la Risoluzione 2797 (2025) del Consiglio di Sicurezza ONU, denunciando il rischio di legittimare l'occupazione militare marocchina in nome del realismo politico e ribadendo che l’unica via giusta è quella dell’autodeterminazione e del referendum per l'indipendenza che i saharawi attendono dal 1975.
Alla discussione hanno partecipato, in qualità di ospiti, Nadia Conti, Presidente della Rete Saharawi, e Simone Bolognesi, Presidente dell’associazione “Città Visibili”. I loro interventi hanno permesso di approfondire sia il quadro politico che quello umanitario. La Rete Saharawi, costituitasi nel 2020, svolge un ruolo cruciale di coordinamento per tutte le associazioni italiane impegnate nella causa, rappresentando l'Italia nel Coordinamento Europeo di Solidarietà (EUCOCO). Oltre a gestire i progetti di cooperazione internazionale, la Rete lavora instancabilmente non solo sul fronte degli aiuti umanitari nei campi profughi e nei territori occupati, ma anche e soprattutto sul piano politico, per difendere il diritto inalienabile all'autodeterminazione e l'applicazione del diritto internazionale. A testimoniare l'impegno concreto del nostro territorio è intervenuta l’associazione Città Visibili (affiliata ARCI), che porta la voce del popolo saharawi fino alle sedi dell'ONU (IV Commissione Speciale) e cura da anni progetti vitali come l'accoglienza estiva dei "Piccoli Ambasciatori di Pace", garantendo cure ai bambini saharawi e mantenendo alta l'attenzione sul conflitto attraverso missioni e iniziative culturali. (fdr)

