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Regolamento per la tutela degli esercizi storici, il Consiglio di Stato dà ragione al Comune in merito al ricorso di un’azienda

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Descrizione breve
La sentenza cita "l'unicità dell'artigianato fiorentino" evidenziata dal World Heritage Committee dell’Unesco.
Data:

20 Giugno 2025

Tempo di lettura:

3 minuti, 29 secondi

Descrizione

Sentenza del Consiglio di Stato a favore del Comune di Firenze, in merito a un ricorso presentato da un’azienda cittadina contro il Regolamento per la tutela delle attività storiche fiorentine. 

Il ricorso presentato nel 2020 da una storico negozio di articoli di pelletteria chiedeva infatti l'annullamento della deliberazione del Consiglio Comunale n. 29 del 25 giugno 2018, ovvero l'approvazione del “Regolamento per la tutela e valorizzazione della attività economiche storiche e tradizionali fiorentine”, e di tutti i conseguenti e successivi provvedimenti tra cui quelli riguardanti l'inserimento dell'attività in questione nella “Categoria A – Eccellenze Storiche” della “prima Lista delle Attività Economiche, Storiche e Tradizionali Fiorentine”. 

Già il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana si era espresso a favore del Comune con una sentenza del 20 marzo 2024 (n.322), con cui il giudice in parte respingeva il ricorso e in parte lo dichiarava inammissibile.

La sentenza è stata confermata oggi, venerdì 20 giugno 2025, dal Consiglio di Stato, che evidenzia come l’unicità storico-culturale del Centro storico della Città di Firenze, declinata nelle sue diverse componenti, ne abbia determinato sin dal 1982 l’inserimento nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco; in particolare, ancora nel 2014 il World Heritage Committee dell’Unesco ha riconosciuto che “l'unicità dell'artigianato fiorentino e i negozi tradizionali del Centro Storico sono una testimonianza concreta del passato di perpetuare l'immagine storica della città”.

“Una sentenza per noi molto importante – dice l’assessore allo Sviluppo economico e al Turismo Jacopo Vicini – il Consiglio di Stato ribadisce che i regolamenti del nostro Comune sono strumenti validi a tutela di un patrimonio di attività commerciali e artigianali dal valore unico a livello mondiale. Siamo impegnati a valorizzare e a proteggere sempre più questo tipo di attività, con la consapevolezza che le disposizioni già in vigore rappresentano per noi la miglior base di partenza”. 

Il Consiglio di Stato ribadisce che il centro storico della città di Firenze costituisce un valore inestimabile unico al mondo per i molteplici aspetti artistico, storico e architettonico, cui corrisponde una delicata fragilità, per i rilevantissimi interessi economici che è in grado di sollecitare ed in assenza di una idonea regolamentazione, un degrado tale da rilevarsi di estremo pericolo proprio per quei valori che fanno del centro storico di Firenze un esempio unico al mondo. Ciò, anche in considerazione dell’ambito territoriale ridotto, che è dovere, prima che volontà dell’amministrazione comunale, tutelare.

A supporto della corretta azione amministrativa, il Consiglio di Stato ribadisce come la disciplina comunitaria della liberalizzazione delle attività commerciali non possa essere intesa in senso assoluto come primazia del diritto di stabilimento delle imprese ad esercitare sempre e comunque l'attività economica, dovendo, anche tale libertà economica, confrontarsi con il potere, demandato alla pubblica amministrazione, di pianificazione urbanistica degli insediamenti, ivi compresi quelli produttivi e commerciali.

Pertanto le prescrizioni contenute nel piano di governo del territorio, dovendo assicurare un ordinato assetto di quest’ultimo, ben possono porre limiti agli insediamenti di esercizi commerciali, sia nel senso di impedirne l’apertura, sia nel senso – come nel caso in esame – di circoscriverne e qualificarne la tipologia, impedendo (o strettamente limitando) il mutamento di destinazione di determinate attività già in essere.
(mg)

Ultimo aggiornamento:

20/06/2025, 17:23

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