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No al daspo sanitario: servono investimenti nella sanità pubblica e nel personale

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Descrizione breve
Respinta dalle Commissioni congiunte 4 (Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali) e 8 (Politiche per la promozione della legalità e della sostenibilità urbana) l’atto del consigliere Draghi
Data:

3 Luglio 2025

Tempo di lettura:

1 minuto, 52 secondi

presidente commissione politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali
presidente commissione politiche per la promozione della legalità e della sostenibilità urbana - Vita notturna - Smart City - Decentramento e rapporti con i Quartieri - Città Metropolitana

Descrizione

“Esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro ringraziamento ai medici, ai lavoratori del settore socio-sanitario e ai volontari, per l’importante lavoro che svolgono ogni giorno, spesso in condizioni difficili” dichiarano il presidente della Commissione 4, Edoardo Amato, e la presidente della Commissione 8, Alessandra Innocenti.

 

“L’atto presentato dal consigliere Draghi chiedeva alla Regione Toscana di applicare il daspo sanitario contro chi si renda responsabile di aggressioni al personale sanitario o di danneggiamenti a strutture e attrezzature. Nessun medico o operatore socio-sanitario, però, si permetterebbe mai di negare cure a chi ne ha bisogno. I medici non sospenderebbero mai il diritto alla cura, qualunque sia il comportamento della persona da soccorrere. Non ci sorprende il solito approccio repressivo, ma riteniamo che per risolvere davvero il problema servano altre soluzioni.

 

“Occorre, invece – concludono Innocenti e Amato – investire seriamente nella sanità pubblica, perché solo così si possono garantire sicurezza e qualità, sia per i cittadini sia per chi lavora nel settore. È necessario aumentare i salari del personale sanitario e socio-sanitario e incrementare il numero degli operatori, per ridurre turni massacranti, abbattere le liste d’attesa e garantire una presenza più capillare sul territorio.

 

La sanità territoriale deve essere potenziata con servizi di prossimità capaci di intercettare tempestivamente i bisogni delle persone e prevenire le emergenze, migliorando così anche il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Serve una visione strategica che non si limiti a misure punitive, ma rafforzi l’intero sistema sanitario, tutelando sia il diritto alla cura sia chi lavora ogni giorno per garantirlo”. (s.spa.)

Ultimo aggiornamento:

03/07/2025, 18:46

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