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Madri detenute, non bastano soluzioni parziali. Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (SPC): “Serve l'ICAM o una Casa Famiglia Protetta”

Data:

2 Gennaio 2020

Tempo di lettura:

1 minuto, 22 secondi

Descrizione

“Abbiamo già depositato un'interrogazione per capire esattamente quali siano i problemi che hanno impedito la realizzazione di un Istituto a Custodia Attenuata per Madri Detenute (ICAM) a Firenze. La Madonnina del Grappa – ricordano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – ha infatti messo a disposizione un edificio, per la cui ristrutturazione sono stati già stati stanziati 700.000 euro dalla Regione Toscana. Il gruppo Firenze Riparte a Sinistra aveva sollecitato l'Amministrazione sul tema, durante i cinque anni della precedente consiliatura. Rassicurazioni su scadenze mai rispettate sono state le uniche risposte ricevute. La situazione non è accettabile e la possibilità di allontanare i bambini dal carcere per qualche ora non rappresenta in alcun modo una soluzione definitiva. Sotto Natale i “buoni sentimenti” spingono ad avere maggiore attenzione su situazioni altrimenti rimosse nel quotidiano. Il tema dell'ICAM – aggiungono i consiglieri Palagi e Bundu – accompagna il Comune di Firenze da anni. Riteniamo inaccettabile che oggi ci si muova come se non esistesse una storia di mancanze e azioni non intraprese. Che il 2020 inizi con una discontinuità forte su questa vergogna del nostro territorio, quale è il nido di Sollicciano come unica soluzione per le madri detenute e i loro bambini”. (s.spa.)

Ultimo aggiornamento:

02/01/2020, 12:15

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