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Del Re (Firenze Democratica): "Regolamento studentati: senza la collaborazione con l’Ardsu e l’Università viene meno il principio di sussidiarietà su cui era stata impostata la norma nel piano adottato"

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Descrizione breve
"Il direttore dell’ufficio casa ha dichiarato in commissione che quel 20% di stanze resteranno vuote perché non accessibili alla fascia più debole"
Data:

7 Luglio 2025

Tempo di lettura:

3 minuti, 15 secondi

Descrizione

Queste le dichiarazioni della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re:

“Nel Piano operativo adottato, avevamo stabilito un principio chiaro: il 20% delle stanze dei futuri studentati privati doveva essere messo a disposizione della graduatoria dell’Agenzia Regionale per il Diritto allo Studio Universitario al fine di ampliare i posti letto per studenti bisognosi e meritevoli dell’Università di Firenze.

Tra l’adozione e l’approvazione del Piano, il riferimento alla convenzione con l’Ardsu è venuto però meno, così come non c’è stata interlocuzione tra la parte politica comunale e regionale sul punto, come ci è stato confermato in commissione. Seppur complesse, le cose si possono cambiare solo con il dialogo e con la politica. Impossibili sono le cose solo quando si rinuncia a priori al dialogo per innovare strumenti, in un bilanciamento di esigenze che poteva e doveva essere ricercato.

La norma sugli studentati quindi è stata fortemente depotenziata tra adozione e approvazione, e lo si palesa nel regolamento applicativo oggi approvato in aula: non si chiede più al privato di contribuire in quota parte a sostenere l’interesse pubblico a garantire il diritto allo studio degli studenti della città che non riescono a permettersi i canoni di mercato, ma viene introdotto il concetto di “canone calmierato” per alcune stanze degli studentati privati, la cui efficacia è stata messa pesantemente in discussione dal direttore dell’ufficio casa in commissione. Con parole franche e chiare, ha esplicitato i propri dubbi sul fatto che queste camere vengano occupate perché i prezzi, seppur abbattuti del 30%, resteranno alti e inaccessibili per la fascia studentesca più debole.

In aggiunta a ciò, è stata cambiata la norma anche sui giorni ad uso turistico (prima confinati nei soli 2 mesi centrali estivi, il che permetteva anche un più facile controllo, anche per gli uffici e la polizia municipale), dove si è rinunciato anche al confronto pubblico che era stato chiesto dopo l’adozione del Piano (con un balletto di delibere che prima hanno detto una cosa e poi un’altra, sempre senza alcun confronto).

E non si è poi più neppure partecipato a bandi pubblici per realizzare nuovi studentati o alloggi pubblici per studenti, dopo le candidature avvenute (tramite Casa Spa per la carenza di competenza) con successo per Caserma Lupi e San Salvi, facendo venire meno un protagonismo che il pubblico deve avere in questo settore.

Da quanto tempo è che Unifi e Regione Toscana non partecipano a bandi pubblici per costruire nuovi studentati e alloggi pubblici a Firenze? La mancanza di dialogo e collaborazione su questo punto ci preoccupa, così come un regolamento che nasce con un parere tecnico negativo, a cui gli emendamenti di maggioranza hanno cercato di porre rimedio per allargare i criteri di accesso e parlare di “graduatorie” per dare un ordine all’agire di un ente pubblico.

Per fortuna, è rimasta la norma sullo student housing, altra innovazione contenuta nel POC". (fdr)

Ultimo aggiornamento:

07/07/2025, 20:38

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