Del Re (Firenze Democratica): “Gestione del Maggio (allontanamento di Chiarot) e della Pergola (allontanamento di Giorgetti): stesse decisioni autoritarie, con un esborso rilevante di risorse pubbliche”
10 Giugno 2025
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Descrizione
Queste le dichiarazioni della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re:
“In commissione controllo e cultura oggi abbiamo avuto l’audizione dell’assessore alla cultura, del dirigente alle partecipate e del direttore ad interim della Fondazione Teatro della Toscana.
La commissione era stata richiesta dai membri della commissione controllo per comprendere meglio i motivi dell’allontanamento dell’ex direttore della Pergola Giorgetti da parte della sindaca Funaro, ma anche il contenuto dell’accordo transattivo per la risoluzione del rapporto di lavoro, viste le prerogative della commissione stessa nel controllare la corretta gestione delle risorse pubbliche.
I motivi dell’allontanamento si trovano in situazioni di “incompatibilità” tra la sindaca Funaro e l’ex direttore generale, come era stato affermato in aula dall’assessore alla cultura, e la decisione è stata dunque presa dalla medesima, quale presidente del consiglio d’amministrazione della Pergola (con le contrarietà e perplessità espresse da parte di altri componenti del cda).
L’entità dell’esposto - pur trattandosi di risorse pubbliche - non è stato comunicato ai consiglieri e neppure pubblicamente, per motivi di riservatezza, e anche dal bilancio dell’ente non comparirà la somma perché inclusa dentro la voce “spese di personale”.
Alla domanda che abbiamo formulato se l’accordo sia stato trasmesso in corte dei conti - come si è tenuti a fare in caso di accordi transattivi - la risposta è stata negativa, perché il collegio dei revisori dei conti non lo avrebbe ritenuto necessario.
Questa situazione ci ricorda il triste e dannoso esonero da un giorno all’altro dell’allora sovrintendente Chiarot da parte dell’allora sindaco Nardella, che era stato da tutti apprezzato nel suo primo mandato, ma che fu sostituito dal Sindaco senza valide ragioni (ma per aprire il Maggio a Pereira).
Siamo dunque in perfetta continuità non solo con una gestione autoritaria di rapporti con persone che erano state dagli stessi nominati (scelte non condivise neppure con gli altri soci pubblici, e con mancanze di rispetto notevoli per le persone e il lavoro svolto fino a quel momento), ma anche con un esborso di risorse pubbliche, che si celano dietro dinieghi di interrogazioni e accesso agli atti. E l’interrogativo su chi pagherà tutto questo resta anche questo senza risposte, per lo meno politiche”. (s.spa.)