Queste le dichiarazioni della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re:
“Siamo felici per la sentenza del Consiglio di Stato che, dopo 7 anni dall’emanazione del primo regolamento per la tutela delle attività storiche, ne riconosce pienamente la legittimità, sancendo dei principi che adesso ogni amministrazione comunale del nostro Paese potrà applicare nei propri atti regolamentari e pianificatori: di fronte alla necessità di tutelare un patrimonio immateriale come quello rappresentato dalle botteghe storiche fiorentine, ben si può derogare alla (nefasta) normativa sulle liberalizzazioni del commercio e limitare il diritto di proprietà e di libero insediamento delle attività economiche.
I “famosi” vincoli alla trasformazione che quindi apponemmo alle attività storiche censite con l’Università di Firenze sono, dunque, del tutto legittimi.
Ricordo lo scetticismo di molti (anche internamente all’amministrazione) quando approvammo questi atti, che a detta di molti sarebbero caduti di fronte al primo ricorso dei proprietari dei fondi.
Per questo, ci tengo a ringraziare tutte le dirigenti e i tecnici della Direzione Sviluppo Economico che nel 2017 e 2018 lavorarono tenacemente con me su quel regolamento, l’allora Soprintendente Pessina, il prof. Bertocci dell’Università di Firenze insieme ai suoi collaboratori, le categorie economiche che fecero (e fanno) parte della commissione, l’ufficio UNESCO del Comune di Firenze, la Regione Toscana con cui stipulammo un protocollo d’intesa, e infine anche l’avvocatura comunale per aver difeso il regolamento di fronte al Tribunale amministrativo e al consiglio di Stato.
Una vittoria di squadra, che si conferma l’unico modo per tutelare davvero la nostra città, resistendo agli attacchi della rendita”. (s.spa.)