Del Re (Firenze Democratica): “Ex Cinema Fulgor: respinta la mozione che chiedeva all’amministrazione di attivarsi nei confronti della curatela fallimentare”
22 Maggio 2025
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Descrizione
Queste le dichiarazioni della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re:
“Quando interviene un fallimento si apre un nuovo capitolo per la sorte di un patrimonio immobiliare: cambia cioè chi ha la disponibilità del bene, e il curatore fallimentare nominato dal Tribunale, avendo il compito di predisporre un piano per soddisfare i creditori del fallimento, ha il dovere di valutare l’alienazione dei beni facenti parte della società fallita.
Dopo anni in cui la proprietà del Fulgor (oggetto poi di un procedimento per bancarotta fraudolenta) ha lasciato quell’immobile vuoto, nonostante l’amministrazione si fosse resa disponibile ad esaminare progetti e proposte, avevamo presentato lo scorso settembre una mozione insieme al gruppo di Sinistra Progetto Comune per chiedere, tra le altre cose, che l’amministrazione comunale si attivasse con la curatela fallimentare per valutare anche la possibile acquisizione dell’immobile, creando un progetto di rigenerazione partecipata che da un lato prevedesse la riapertura del cinema e dall’altro spazi che potevano essere altrimenti utilizzati su un modello di gestione analogo a quello degli spazi nel complesso delle Murate, che ha una sua sostenibilità economica.
La mozione è stata respinta ieri in commissione cultura e in commissione sicurezza e vivibilità, perché è stato detto che l’amministrazione non ha intenzione di acquistare nuovi beni immobili, ma intende limitarsi a gestire il patrimonio esistente. L’assessora all’urbanistica, presente alla seduta, ha poi comunicato di non aver contatto la curatela fallimentare e di non conoscere quindi i tempi della procedura.
È stato solo ribadito ciò che è scritto negli strumenti urbanistici, ovvero che il vincolo per la permanenza del cinema c’è su quell’immobile e i dieci anni inizieranno a decorrere dalla firma della convenzione con il privato.
Ci dispiace questo atteggiamento passivo da parte dell’amministrazione comunale in un momento proficuo in cui poteva essere data una risposta pubblica ad un problema che si protrae da tempo in quella zona, con un buco nero che è stato purtroppo anche di recente teatro di episodi di criminalità.
Ci sono tanti esempi anche in Italia di cinema che sono di proprietà pubblica, e poi dati in gestione per una programmazione culturale promossa da vari enti.
Abbiamo appreso, purtroppo, che “a Firenze non si può” perché non c’è questa volontà, ma la commissione si è comunque genericamente impegnata a tenere alta l’attenzione sulle sorti di questo immobile, che non è solo uno spazio ma anche un possibile servizio culturale per il quartiere e chi lo vive”. (s.spa.)