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Del Re e Calistri (Firenze Democratica): “Garante dei detenuti: competenze e capacità di dialogo con le istituzioni e le associazioni le caratteristiche che riteniamo essenziali per questo importante ruolo”

Dettagli

Descrizione breve
“Grazie a chi fino ad oggi si è impegnato per migliorare le condizioni del carcere e si è preso cura di detenuti e lavoratori”
Data:

19 Maggio 2025

Tempo di lettura:

4 minuti, 57 secondi

capogruppo firenze democratica
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Descrizione

Questo l’intervento della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re, in occasione della votazione della delibera sul Garante dei detenuti:

“Ringrazio il presidente del consiglio per il lavoro svolto fin qua, ma voglio ringraziare anche il precedente consiglio comunale che ha iniziato questo percorso per arrivare ad estendere a questa assemblea la competenza della nomina del garante dei detenuti nell’ottica di incrementare l’attenzione verso questa figura, per dare sempre più valore a chi darà voce a chi voce non ha dentro agli istituti penitenziari, e per arrivare ad individuare una figura che come garante sia espressione di una condivisione più ampia possibile in seno alla rappresentanza dei cittadini che siedono in quest’aula.

Quello del carcere è un tema che ci sta particolarmente a cuore: al carcere abbiamo dedicato il nostro primo atto in questa consiliatura, ed era peraltro una proposta simile a quella che il consigliere Di Puccio, nella passata consiliatura, aveva avanzato anche con un emendamento poi respinto per chiedere una commissione permanente sul carcere. 

In questo mandato, noi avevamo chiesto una commissione speciale, proposta sostenuta da tutte le minoranze, che è stata respinta dalla maggioranza, ma ci fa piacere che la commissione sociale abbia poi svolto un percorso di approfondimento perché anche il comune si senta investito direttamente delle condizioni di vita e lavoro del carcere di Sollicciano, e non si limiti a definire le competenze con gli altri enti. No, dobbiamo tutti dire “I care”, me ne interessa. 

Abbiamo voluto cominciare ricordando questo percorso svolto dal consiglio comunale per individuarne le luci - ovvero il ruolo dato al consiglio che oggi esercitiamo -, ma anche le ombre, ovvero il mancato ascolto nella dialettica con le forze di minoranza di fronte a proposte respinte più per posizioni di partito che per il merito della questione. Vorremmo che sul carcere questo non avvenisse, perché quel luogo, con detenuti e detenute che si trovano sul territorio comunale fiorentino, sono parte della nostra comunità, così come lo sono coloro che ci lavorano. E sia detenuti che lavoratori vivono quotidianamente in un luogo che versa in condizioni indegne, disumane, dove purtroppo anche in questo anno abbiamo visto accadere plurimi suicidi. 

La figura del garante diventa importante, dunque, affinché possa essere una voce autorevole per confrontarsi, ed anche scontarsi, con le istituzioni, e quindi occorre che abbia le competenze tecniche necessarie per poterlo fare e per monitorare la situazione del carcere. Le competenze sono ciò che assicura anche ad una figura come quella del garante di essere autonoma ed indipendente dalla politica, che si trova pro tempore a ricoprire certi ruoli, e di agire con trasparenza rispondendo ad un mandato dato dai suoi rappresentanti. Per questo la più ampia condivisione sarebbe stata auspicabile. 

In aggiunta ai requisiti delle competenze, occorre che la figura del garante sappia interloquire con le associazioni del terzo settore che hanno svolto fino ad oggi un lavoro prezioso, fondamentale, per le detenute e i detenuti del carcere. Senza di loro la situazione sarebbe ancora peggiore, e il loro impegno rappresenta una speranza di umanità all’interno di un quadro disumano. Anche questo aspetto, quello della capacità di dialogo con detenuti e associazioni, è ovviamente fondamentale per assicurare che il garante possa esprimere e far sentire la voce di chi non ha voce. 

Per ringraziare tutte le associazioni che hanno operato fino ad ora, ci sia concesso ringraziare Beppe Matulli, che in rappresentanza delle associazioni partecipò al percorso per arrivare alla scheda del poc sull’area esterna di Sollicciano, quella interamente di competenza del comune e che ci auguriamo sarà portata avanti; Eros Cruccolini, ovvero colui che ha fortemente voluto quel percorso e che come garante dei detenuti ha sempre fatto sentire la propria voce con forza e tenacia; così come la cura che i vari cappellani del carcere - da Don Vincenzo Russo a Don Gambelli, ovvero l’attuale vescovo - e le guide spirituali afferenti alle altre confessioni religiose hanno dedicato a quel luogo e alle persone che qui sono ristretti per l’esecuzione della pena, che da costituzione dovrebbe avere un fine rieducativo.

Ringraziamo anche tutti coloro che hanno presentato domanda per ricoprire questo incarico, e auguriamo al prossimo o alla prossima Garante buon lavoro, nella speranza che le sue azioni possano arrivare a scuotere le coscienze e a cambiare ciò che deve essere cambiato per ristabilire una condizione di dignità per chi vive nel carcere di Sollicciano”. (s.spa.)

Ultimo aggiornamento:

19/05/2025, 19:21

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