Salta al contenuto principale Skip to footer content

Burgassi e Collesei, presidenti Commissioni sport e diritti umani: "Palloni, non armi. L'esperienza del progetto di gemmellaggio sportivo 'Dritti contro il cielo' esposto oggi in commissione"

Dettagli

Descrizione breve
"Intensa la testimonianza dell'attivista e coach Majdi che accompagna dieci bambini palestinesi del campo profughi libanese di Shatila in Libano"
Data:

2 Luglio 2025

Tempo di lettura:

3 minuti, 12 secondi

Commissione cultura e sport
commissione pace
assessorato allo sport

Descrizione

Con il patrocinio del Comune di Firenze e la partecipazione attiva dell'assessora allo sport ed alle politiche giovanili Letizia Perini,  l'organizzazione dell'associazione "Un ponte per " ha fatto in modo che una delegazione di dieci bambini palestinesi residenti nel campo di Shatila in Libano siano a Firenze e possan giocare a calcio all'impianto sportivo comunale La Trave allenati dagli istruttori del Centro Storico Lebowski. 
 

È intervenuta Giulia Torrini, co-presidente di "Un ponte per", per spiegare il progetto di gemellaggio sportivo.
Durante la seduta ha preso la parola Majdi, allenatore del Palestine Youth Club, nato nel campo profughi di Shatila in Libano.
 

Nel campo profughi, dove si ammassano  25.000 persone in un fazzoletto di terra alla periferia di Beirut, esiste un solo campo da calcetto. I bambini non possono uscire liberamente campo, hanno limitazioni nell'accesso a percorsi di studio, a cure sanitarie e opportunità professionali, hanno in generale prospettive di vita più complicate dei loro coetanei che pure vivono nella stessa città. Un Paese, il Libano, che ospita il campo profughi, ma che ospita anche, complessivamente, 500.000 profughi su 6 milioni di abitanti. La situazione è complessa, recentemente sono ripresi i bombardamenti nel sud del Libano.
Per loro questo viaggio, gli allenamenti al campo del Centro Storico Lebowski e la permanenza a Firenze rappresenta un'esperienza straordinaria di conoscenza e crescita.
 

"Un pallone può cambiare la visione del mondo, come può dimostrare anche questa esperienza che fa leva sullo sport come strumento di arricchimento culturale, coesione e pace. Ci sentiamo di appoggiare con forza progetti di questo tipo: anche attraverso lo sport, strumento formidabile per aprire relazioni internazionali - dichiarano Burgassi e Collesei - la città di Firenze e l'amministrazione possono mantenere viva l'attenzione su certe ferite e promuovere i diritti umani. Come ha detto Majdi: 'Palloni, non armi'".
 

"È un grande onore ospitare in un impianto comunale una delegazione di bambini provenienti dal campo profughi di Shatila - ha sottolineato l'assessora allo sport Letizia Perini - il messaggio che ci hanno consegnato, grazie a “Un ponte per” e al lavoro del Centro Storico Lebowski, è che lo sport batte i confini e può essere uno strumento di libertà. Siamo felici che Firenze, come città di pace, accogliente e solidale, abbia fatto suo questo messaggio e lo abbia rilanciato da una struttura sportiva pubblica”.
 

Grazie all'invito del presidente dell'Associazione Italiana Allenatori Renzo Ulivieri, sabato mattina i dieci giovani calciatori del Palestine Youth Club avranno la possibilità di giocare sui campi della nazionale italiana al Centro Tecnico Federale di Coverciano e visitare poi il Museo del Calcio.
Il viaggio della delegazione terminerà proprio sabato 5 luglio, con un incontro presso l'impianto sportivo La Trave insieme al Centro Storico Lebowski e a tutte le realtà sociali e sportive che hanno sostenuto la raccolta fondi del documentario "Dritti contro il Cielo" di Niccolò Falsetti.
 

Ultimo aggiornamento:

02/07/2025, 14:38

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito?1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli?2/2

Inserire massimo 200 caratteri