Del Re (Firenze Democratica): “Un anno dalla incarcerazione senza motivo del cooperante Alberto Trentini in Venezuela”
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17 Novembre 2025
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Queste le dichiarazioni della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re:
“Oggi, in consiglio comunale, avevamo chiesto di effettuare una comunicazione per richiamare pubblicamente l’attenzione dell’aula e della città tutta su una vicenda che ci interpella come istituzioni e come comunità: quella di Alberto Trentini, cooperante italiano detenuto in Venezuela da un anno, dal 15 novembre 2024, senza accuse formali né motivazioni ufficiali.
Il Consiglio comunale di Firenze, con una risoluzione approvata all’unanimità, ha già espresso la propria solidarietà e ha chiesto al Governo italiano di attivare ogni canale diplomatico per ottenere informazioni chiare e impegnarsi per garantire la liberazione di Alberto nel più breve tempo possibile. Quella risoluzione impegnava le istituzioni a non lasciare cadere il silenzio su questa vicenda, a mantenere alta l’attenzione e a sollecitare azioni concrete.
Oggi, a distanza di dodici mesi, è nostro dovere ribadire questo impegno. Non possiamo permettere che il tempo trasformi questa ingiustizia in oblio, e ci auguriamo che anche dagli altri consigli comunali vengano ricordati questi lunghissimi 365 giorni senza risposta. Chiediamo che il Governo continui e rafforzi ogni iniziativa diplomatica, affinché Alberto possa tornare libero e rientrare in Italia al più presto.
Alberto si trovava in Venezuela per svolgere un lavoro importante: progetti di cooperazione internazionale a sostegno delle persone più fragili, in particolare persone con disabilità. La cooperazione internazionale è un pilastro di pace e solidarietà, un valore che ci rappresenta nel mondo. I cooperanti operano in contesti difficili per garantire diritti e dignità, e il loro impegno è l’espressione più alta di una società che costruisce ponti, non muri.
Per questo, oggi rinnoviamo il nostro appello: non dimentichiamo Alberto Trentini. Manteniamo viva l’attenzione, sosteniamo la sua famiglia, e chiediamo con forza che il Governo italiano si adoperi fino in fondo per riportarlo a casa”. (s.spa.)

