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Luca Milani (Capogruppo PD): “Fisco, disuguaglianze e Stato sociale: la destra difende l’1% più ricco”

Data:

13 Novembre 2025

Tempo di lettura:

2 minuti, 51 secondi

Descrizione

“La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato che “con la destra al governo le patrimoniali non vedranno mai la luce”.

Questa frase non è solo una posizione fiscale, ma una scelta di campo ideologica: la destra si schiera a tutela dei grandi patrimoni, dunque dell’1% più ricco della popolazione.

Struttura iniqua del sistema fiscale italiano

Il sistema tributario italiano poggia quasi interamente su Irpef e Iva, due imposte che:

Irpef: grava in modo sproporzionato sul ceto medio (27% dei contribuenti paga oltre il 70% del gettito totale).

Iva: tassa regressiva, colpisce allo stesso modo poveri e ricchi perché basata sui consumi ed è certamente meno esosa per i ricchi.

Inoltre:

La flat tax e l’aliquota massima Irpef del 43% favoriscono i redditi alti (chi guadagna 50.000 e chi guadagna 10 milioni paga la stessa aliquota massima).

Il 5% più ricco gode di fatto di un sistema regressivo.

Mancano vere imposte patrimoniali o sugli extra-profitti, e i redditi da lavoro dipendente risultano i più tassati.

La proposta della patrimoniale:

E’ scandalosa una patrimoniale dell’1% sui patrimoni oltre i 2 milioni di euro, che riguarderebbe circa 500mila contribuenti su 43 milioni, garantendo 26 miliardi di euro di gettito, da destinare al mantenimento dei servizi pubblici e dello Stato sociale?

Questa proposta di buon senso, viene respinta o criticata trasversalmente da tanti personaggi politici a testimonianza di un “partito trasversale dei ricchi”.

Il governo Meloni nella nuova legge di bilancio:

Vara una manovra minima (18 miliardi), che non affronta i problemi strutturali.

Premia i redditi alti (440 euro a chi guadagna 200mila euro).

Da briciole ai redditi medi e bassi (circa 500 euro l’anno a una famiglia con 30mila euro di reddito).

Il tutto in nome della soddisfazione dei “mercati” e della stabilità dello spread, mentre si accelera la privatizzazione e l’erosione dello Stato sociale.

Riflessione amara: in Italia il “partito dei super ricchi” è fortissimo, ma paradossalmente riceve il consenso elettorale del 99% della popolazione che non è ricca, cioè di coloro che subiscono le conseguenze delle politiche che sostengono.

La nostra Costituzione invece si fonda su un principio di giustizia re distributiva: la necessità di riequilibrare il peso fiscale spostandolo dai redditi medi e bassi verso i grandi patrimoni.

Vediamo in questa manovra una mancanza di coraggio e coerenza nel proporre politiche fiscali realmente progressive.

Nella società un paradosso democratico per cui le masse votano partiti che difendono interessi economici di una minoranza privilegiata.

In sintesi l’opposizione ideologica alla patrimoniale non è solo una questione economica, ma un segno di appartenenza a una visione politica che tutela i privilegiati a scapito della collettività, perpetuando le disuguaglianze e smantellando progressivamente lo Stato sociale”.


Queste le dichiarazioni del capogruppo PD Luca Milani. (s.spa.)

Ultimo aggiornamento:

04/12/2025, 10:32

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