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Pnrr, Nardella: “Esportare a livello europeo il modello Firenze”

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Il sindaco è intervenuto al summit delle regioni e delle città in corso a Marsiglia
Data:

3 Marzo 2022

Tempo di lettura:

2 minuti, 32 secondi

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La maggioranza delle città europee è stata coinvolta poco o nulla nei piani di Resilienza e ricovero del proprio paese. Firenze invece si è presentata alla sfida del Pnrr con progetti condivisi riuscendo così ad attivare risorse e a presentare un modello che adesso potrebbe essere esportato altrove, anche all’estero. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella, intervenendo a Marsiglia al summit europeo delle regioni e delle città (European Summit of regions and cities). Il sindaco è presente nella città francese anche come presidente di Eurocities, il principale network che raccoglie le città europee di medie e larghe dimensioni, e come nuovo membro del Cor, il Comitato europeo delle Regioni, e del gruppo del Partito socialista europeo nel Comitato stesso.

“Le città - ha sottolineato il sindaco nel suo intervento - hanno pagato il prezzo maggiore durante la pandemia eppure, secondo un sondaggio elaborato da Eurocities nell’autunno scorso, 6 città su 10 non sono state coinvolte a sufficienza nel percorso dei Piani di ricovero successivi alla pandemia. L’Italia è stata una positiva eccezione. Le città, attraverso l’Anci, sono state fin da subito coinvolte e hanno condiviso un coordinamento col Governo centrale responsabile di molti progetti”.

“A Firenze - ha continuato - abbiamo sottoposto al Governo 150 progetti per un totale di tre miliardi di euro e molti di questi sono già stati finanziati per oltre 800 milioni di euro, soprattutto per quel che riguarda la transizione ecologica e digitale. Dal punto di vista della sostenibilità, abbiamo pianificato per esempio di piantare fino a un milione di alberi nell’intera area metropolitana e di completare il sistema tranviario per un investimento finale di 1,8 miliardi di euro. Sulla digitalizzazione stiamo pianificando investimenti per prevedere servizi pubblici locali digitali al 100%”.

“Le città - ha concluso - sono la chiavi per proteggere i valori dell’Unione europea e per sostenerne gli obiettivi. Come dimostrato durante la crisi pandemica e ora con la nuova grave emergenza in Ucraina, le città sono capaci di reagire velocemente per aiutare la popolazione più vulnerabile. Adesso, con migliaia e migliaia di profughi ucraini che premono alle frontiere, i sindaci sono già in prima linea sul fronte della solidarietà e dell’accoglienza. Noi siamo pronti”.

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Ultimo aggiornamento:

03/03/2022, 16:46

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