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Milani (PD) “Grave ed inaccettabile il declassamento della Pergola da parte del Ministero”

Data:

1 Luglio 2025

Tempo di lettura:

3 minuti, 49 secondi

Descrizione

“Grave, autoritario ed inaccettabile l’accanimento messo in atto dal Governo Meloni nei confronti del Teatro della Toscana appena declassato e privato dello status di Teatro Nazionale. L’atto di declassamento della Pergola è stato formalizzato in un verbale redatto nel mese di maggio scorso dalla Commissione Consultiva per il Teatro (da cui ben tre membri su sette si erano dimessi) con la motivazione pretestuosa della "non valutabilità" del progetto triennale presentato dalla Fondazione Teatro della Toscana, previsto come condizione necessaria per il riconoscimento della qualifica di Teatro nazionale.
L’ufficializzazione del declassamento della Fondazione Teatro della Toscana, istituzione centrale nella vita culturale cittadina e nazionale, che ha come direttore artistico una figura di altissimo profilo come Stefano Massini, rappresenta un fatto di una gravità senza precedenti. Si tratta evidentemente di un chiaro attacco politico della destra alla città di Firenze: un grave affronto al patrimonio culturale fiorentino, una sconfitta per la cultura nel nostro Paese, un uso delle istituzioni completamente distorto e mai visto prima da parte di un Governo.
Questo declassamento per Firenze coinvolge non soltanto la Pergola ma anche il Teatro di Rifredi con tutto il suo portato culturale e valoriale di teatro di rione e che ringraziamo per il costante impegno profuso nello sviluppo della creatività contemporanea e nella coesione e formazione della comunità.
Il teatro è molto più di uno spettacolo, non è solo andandoci che lo si ama. È per ciò che rappresenta, per tutto quello che ci sta dietro, per tutte le vite che lo rendono possibile.
Il nostro pensiero va agli attori e alle attrici, sì, ma anche e soprattutto a chi lavora nell’ombra, lontano dai riflettori. A chi monta e smonta le scene, a chi cuce costumi con mani pazienti, a chi regola luci e suoni con precisione invisibile. Va a chi vende i biglietti, accoglie il pubblico, scrive, dirige, pulisce, organizza. A chi si alza presto o fa notte fonda per amore dell’arte, spesso senza il riconoscimento che merita.
Il teatro è un organismo vivo, e ogni persona che ci lavora è un battito di quel cuore. Ogni sipario che si apre è il risultato di un lavoro corale, spesso silenzioso, ma essenziale.
Ed è per questo che appare ancora più grave e miope la scelta del governo di declassare il Teatro della Toscana. Una decisione che non solo ignora il valore di un grande patrimonio culturale, ma soprattutto calpesta la dignità e la sicurezza di chi in quel teatro lavora, crea, vive.
Non si può parlare di “eccellenze italiane” - come è nella retorica del Governo- e poi abbandonare chi le tiene in vita. Non si può promuovere la cultura come fiore all’occhiello e poi smantellarla pezzo dopo pezzo, lasciando indietro persone, famiglie, intere comunità artistiche.
Sostenere il teatro significa sostenere queste vite. Significa credere nel valore della cultura, della bellezza, della memoria e della speranza. Significa dire: “Sì, abbiamo ancora bisogno di storie. Abbiamo ancora bisogno di sognare insieme.”
Perché il teatro non esiste senza chi lo fa. E chi lo fa, lo fa per il pubblico tutto, senza distinzioni.
Ci aspetta una lunga e faticosa battaglia contro questo governo di destra, che muove il bastone della politica come mezzo punitivo verso le amministrazioni di altro portato politico. Noi non possiamo tacere, per Firenze, per i fiorentini e le fiorentine, per i lavoratori e le lavoratrici, per la cultura e perché ci venga reso giustizia da quello che giudichiamo un sopruso”.

Queste le dichiarazioni di Luca Milani a nome dell’intero gruppo PD di Palazzo Vecchio. (s.spa.)

Ultimo aggiornamento:

01/07/2025, 12:42

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