Luca Milani, Beatrice Barbieri, Stefania Collesei e Andrea Ciulli (PD): “Contrarietà al divieto imposto dal Governo sull’educazione sessuale e affettiva nelle scuole primarie e secondarie di primo grado”
21 Ottobre 2025
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Descrizione
Il Consiglio comunale ha approvato un Ordine del Giorno che chiede al Governo di ritirare il provvedimento
Il Consiglio comunale ha approvato un Ordine del Giorno che esprime contrarietà al divieto imposto dal Governo sull’educazione sessuale e affettiva nelle scuole primarie e secondarie di primo grado.
Il Governo – spiegano il capogruppo PD Luca Milani e la presidente della Commissione istruzione, formazione e lavoro Beatrice Barbieri insieme ai consiglieri del Partito Democratico Andrea Ciulli e Stefania Collesei – ha recentemente approvato un provvedimento volto a vietare l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, estendendo di fatto un freno anche all’educazione all’affettività. L’educazione all’affettività e alla sessualità costituisce parte integrante della crescita delle nuove generazioni, favorendo la costruzione di un’identità personale consapevole, il rispetto degli altri e la capacità di instaurare relazioni sane e responsabili. L’educazione all’affettività permette agli studenti e alle studentesse di comprendere il valore delle emozioni, dell’empatia, del consenso, della cura di sé e degli altri, promuovendo il rispetto, la non violenza e l’inclusione.
Con questo Ordine del Giorno intendiamo esprime la nostra contrarietà al provvedimento del Governo. Siamo per un percorso strutturato, all’interno delle scuole primarie e secondarie di primo grado, di educazione sessuale ed affettiva. Questa scelta la riteniamo un grave errore nei confronti dei nostri giovani che saranno così privi di un’educazione sana e rispettosa di sé e degli altri. L’educazione sessuale e affettiva, se correttamente impostata e proporzionata all’età degli alunni, rappresenta uno strumento indispensabile per promuovere il benessere psicofisico degli studenti. Essa permette di prevenire gli abusi, le malattie sessualmente trasmissibili, la violenza di genere e le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere contribuendo a formare cittadini rispettosi della diversità. Negare questo tipo di educazione vorrebbe dire lasciare questi giovani in balia di informazioni frammentarie, spesso errate e veicolate da fonti non verificate. L’assenza di educazione sessuale alimenta il bullismo e la discriminazione di genere”.
Con l’atto approvato dai gruppi di maggioranza e col voto contrario dei gruppo di centrodestra, si invita il Governo a ritirare o modificare con urgenza il provvedimento che vieta l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole primarie e secondarie di primo grado; a riconoscere e promuovere l’educazione all’affettività come componente fondamentale della crescita individuale e collettiva, favorendone l’integrazione nei percorsi scolastici; a garantire il rispetto dell’autonomia scolastica e la possibilità per le scuole di attivare, in collaborazione con esperti qualificati e con il coinvolgimento delle famiglie, progetti educativi su affettività, relazioni, sessualità, prevenzione e benessere; a sostenere le istituzioni scolastiche, i docenti, i servizi educativi e sociosanitari affinché possano offrire agli studenti e alle studentesse strumenti di conoscenza, consapevolezza e rispetto per sé e per gli altri; a valorizzare e sostenere progetti virtuosi e sperimentati sul territorio, come quelli promossi dal Comune di Firenze attraverso “Chiavi della Città”, che già rappresentano un modello avanzato di educazione affettiva e sessuale, accessibile a tutte le scuole cittadine. (s.spa.)

