Marco Burgassi (Presidente Commissione Cultura e Sport): “Declassamento non formalizzato, attendiamo chiarimenti sul Teatro della Toscana a tutela della città di Firenze"
Dettagli
25 Giugno 2025
1 minuto, 58 secondi
Descrizione
Il presidente della Commissione Cultura e Sport Marco Burgassi ha presentato una domanda d’attualità, alla quale ha risposto l’assessore alla Cultura Giovanni Bettarini, per tutelare il Teatro della Toscana dal declassamento.
“Lo scorso venerdì – ha detto Burgassi – il direttore artistico Stefano Massini, fiorentino di riconosciuto valore artistico a livello internazionale, ha presentato la prossima programmazione del Teatro della Toscana, ovvero per Firenze del Teatro della Pergola e del Teatro di Rifredi. Avendo letto sulla stampa del possibile declassamento del Teatro, conseguente alla decisione presa a maggioranza della Commissione consultiva ministeriale che ha provocato le dimissioni di tre dei suoi componenti, abbiamo chiesto chiarimenti all'assessore Bettarini.
L’assessore ci ha ricordato che secondo i commissari dimissionari la scelta di voler declassare la Fondazione Teatro della Toscana è stata presa sulla base di "motivazioni pretestuose" e risposto che formalmente niente è stato presentato in relazione agli atti della Commissione".
"Per ora, dunque, non esiste formalmente questa decisione di declassamento. L’auspicio è che questo non avvenga – ha ribadito il presidente della Commissione Cultura e sport Marco Burgassi – a tutela della qualità artistica del nostro Teatro e della città di Firenze. Restiamo in attesa di chiarimenti da parte del Ministro Alessandro Giuli, anche grazie al Question Time del Partito Democratico che si terrà domani pomeriggio Senato.
Alla luce delle informazioni dateci oggi dall'assessore Bettarini, è chiaro che le dichiarazioni rese in questi giorni da parte di esponenti locali e nazionali di Fratelli d’Italia non si basano su documenti ufficiali ma su fonti di cui non conosciamo la provenienza. Peraltro prendiamo atto che le dichiarazioni sono state firmate sempre dalla capogruppo Sirello e dal consigliere Chelli e non dagli altri consiglieri comunali del gruppo, e appaiono pertanto non condivise da tutto il partito Fratelli d'Italia”.