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Luca Milani (Capogruppo PD): “La Guerra tra Israele e Iran impone una scelta globale per il disarmo nucleare”

Data:

19 Giugno 2025

Tempo di lettura:

4 minuti, 43 secondi

Descrizione

“L’attacco militare condotto dallo Stato di Israele contro l’Iran rappresenta un nuovo drammatico punto di rottura negli equilibri internazionali già compromessi dal conflitto in Medio Oriente. Ma ciò che rende questo atto ancora più pericolo è il suo legame con la minaccia nucleare. 

In un mondo che non ha ancora chiuso i conti con l’orrore di Hiroshima e Nagasaki, del quale ad agosto ricorrono gli 80 anni, il solo evocare la possibilità di un conflitto nucleare rappresenta un fallimento storico e politico. 

La Seconda guerra mondiale ci ha lasciato in eredità non solo le rovine morali dei totalitarismi, ma anche la consapevolezza che l’arma atomica, se usata ancora una volta, potrebbe segnare la fine della civiltà come la conosciamo. 

La guerra in atto avviene in un quadro in cui il Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TPN), viene costantemente aggirato e ignorato. Il TPN impegna gli Stati a non sviluppare armi nucleari e, per chi già le possiede, a muovere verso il disarmo. Eppure, la realtà mostra l’opposto: armamenti nucleari modernizzati, strategie belliche che contemplano il loro uso “tattico”, e un linguaggio politico sempre più minaccioso.

Il pericolo non è solo teorico. I bombardamenti russi nei pressi di centrali nucleari in Ucraina, gli attacchi missilistici e l’instabilità diffusa dimostrano quanto sia fragile la linea di deterrenza e catastrofe. 

Durante la Guerra Fredda, Stati Uniti e Unione Sovietica mantennero il mondo sull’orlo dell’annientamento reciproco. Il concetto di “mutua distruzione assicurata” divenne il perno di un equilibrio globale fondato sul terrore: milioni di testate nucleari pronte a essere lanciate, con la consapevolezza che nessuno sarebbe sopravvissuto per vincere. Quel periodo, sebbene concluso, non ha mai veramente chiuso i conti con l’arma atomica. La persistenza degli arsenali nucleari, la loro modernizzazione, la moltiplicazione delle potenze dotate di tali armamenti ci dimostrano come siamo ancora sotto minaccia. 

In questo contesto, è opportuno sempre ricordare come l’Italia, nel corso di ben due referendum popolari (1987 e 2011), abbia espresso con chiarezza la propria opposizione all’uso del nucleare, anche per fini civili. Una scelta netta, maturata non solo per timore degli incidenti tecnici, ma anche come forma di rigetto della logica distruttiva e irreversibile. È una volontà popolare che non può essere ignorata, specie oggi che il rischio nucleare torna a essere strumento di guerra e ricatto geopolitico. L’Italia dovrebbe essere in prima linea in Europa e nel mondo per promuovere il disarmo nucleare globale, la messa al bando di ogni test, e la costruzione di una diplomazia fondata sulla cooperazione e sul rispetto del diritto internazionale, non sulla forza. Quel voto non fu solo una reazione all’incidente occorso a Chernobyl, ma anche l’espressione di una coscienza collettiva maturata in decenni di segnati dal pericolo costante della distruzione totale. 

L’attacco all’Iran deve suonare come un campanello di allarme per tutte le nazioni e per ogni cittadino consapevole. Il Governo italiano e la comunità internazionale non devono più tollerare ambiguità: è tempo di scegliere se vivere sotto la minaccia permanente della distruzione nucleare, o se costruire, con determinazione, un ordine mondiale disarmato, giusto e libero dal terrore atomico. 

La città di Firenze è parte dell’Associazione Mayors for Peace, una rete internazionale di città impegnate nella promozione della pace e del disarmo nucleare, movimento nato in Giappone, come iniziativa diretta dei sindaci delle città bombardate atomicamente, Hiroshima e Nagasaki; 

Per ribadire tutto questo il Gruppo Partito Democratico ha scritto la risoluzione n. 01023, che sarà presentata a breve nella Commissione Pace e Diritti Umani, per poi passare ai voti del Consiglio, in cui si chiede al Governo e all’Unione Europea: 

  • Di mettere in atto azioni diplomatiche immediate e concrete per disinnescare la crisi tra Iran e Israele; 

 

  • A promuovere politiche per il disarmo nucleare, consapevoli che “l’umanità del futuro o sarà in pace o non sarà” come sostenuto da una grande uomo di pace, Padre Balducci; 

 

  • A sollecitare il pieno rispetto e la ratifica universale del Trattato di Non Proliferazione Nucleare; 

 

  • A incoraggiare la ripresa urgente dei negoziati unilaterali per un trattato vincolante sul disarmo nucleare globale. 

 

Alla luce dell’escalation del conflitto fra Iran e Israele, esprimiamo la nostra più ferma condanna per l’uso sistematico della violenza, il ricorso alla minaccia nucleare e le inaccettabili conseguenze sui civili. L’uso delle armi nucleari è immorale, come pure il possesso”.

 

Queste le dichiarazioni del Capogruppo Luca Milani a nome del Gruppo del Partito Democratico. (s.spa.)

Ultimo aggiornamento:

19/06/2025, 14:55

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