Dantedì, Draghi e Cellai: “Il Comune di Firenze usi solo la lingua italiana negli atti della pubblica amministrazione”

“Oggi 25 marzo ricorre la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. Quest’anno infatti ricorre il settimo centenario della morte di Dante Alighieri, nato a Firenze nel 1265 e scomparso a Ravenna nel 1321. L’Alighieri è unanimemente considerato il "padre" della lingua italiana, nonché una delle figure più rappresentative di Firenze e dell’Italia in patria e all’estero. Per questo proprio oggi abbiamo depositato una mozione per chiedere che il Comune di Firenze prediliga e garantisca l’utilizzo esclusivo della lingua italiana negli atti della pubblica amministrazione. Così quella di oggi non sarà solo una ricorrenza, ma diventerà un’occasione per riappropriarci della nostra identità di italiani, partendo da Firenze”. Lo dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi e il consigliere Jacopo Cellai, firmatari dell’atto.

“L’obiettivo – spiegano gli esponenti del partito di Giorgia Meloni – è preservare e difendere la nostra lingua dal sempre più intensivo e diffuso utilizzo delle parole straniere: anglicismi, francesismi ecc.”.

Quella di Draghi e Cellai non è un’iniziativa isolata; l'on. Federico Mollicone con il dipartimento cultura di Fratelli d’Italia e Fabio Roscani con Gioventù Nazionale intendono diffondere nelle regioni e negli enti locali, tramite una serie di mozioni la valorizzazione della lingua italiana e il suo uso esclusivo negli atti della pubblica amministrazione, rilanciando la richiesta di riconoscere la lingua italiana anche a livello costituzionale come prevede una proposta di legge presentata proprio da Fratelli d’Italia.
Inoltre, sui canali social del partito saranno pubblicati alcuni video in cui i parlamentari di Fratelli d'Italia leggeranno dei passi di Dante. 

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(fdr)