Descrizione
“Apprendiamo con sconcerto le dimissioni di tre dei sette componenti della Commissione consultiva per il teatro del Ministero della Cultura – Alberto Cassani, Carmelo Grassi e Angelo Pastore – che hanno abbandonato il proprio incarico denunciando l’impossibilità di esercitare il proprio lavoro libero da pressioni.
Una decisione gravissima, che conferma quanto andiamo denunciando da tempo: il Governo Meloni sta esercitando un’inaccettabile pressione politica sul mondo della cultura, mettendo a rischio l’autonomia e il pluralismo del sistema culturale italiano. Il caso del Teatro della Toscana, diretto da Stefano Massini – unico autore italiano ad aver vinto il Tony Award, il più prestigioso premio teatrale americano – è emblematico. La Fondazione rischia il declassamento e un conseguente taglio ai finanziamenti pubblici non per motivazioni tecniche o artistiche, ma per una chiara volontà politica.
Lo dimostrano le parole del senatore di Fratelli d’Italia, Paolo Marcheschi, capogruppo in commissione Cultura a Palazzo Madama, che attribuiscono tale scelta a presunte responsabilità del Comune di Firenze e alla direzione artistica di Massini, colpevole di aver rilanciato un teatro popolare, accessibile e di qualità. La scuola popolare di scrittura, che ha registrato il tutto esaurito, è solo uno degli esempi di un teatro vivo, inclusivo e radicato nei territori. Lo dimostra anche la battaglia che, a livello locale, il centrodestra sta conducendo contro il Teatro della Pergola: altro che richiesta di trasparenza, come dichiarano – qui è evidente la loro volontà politica di indebolire un’istituzione che per sua natura deve rimanere libera.
Ciò che sta accadendo è molto più di una vicenda amministrativa, è un autentico abuso del potere politico che penalizza la città di Firenze e il Teatro della Toscana perché invise politicamente al governo di destra”.
Queste le dichiarazioni dei consiglieri di AVS-Ecolò Caterina Arciprete, Vincenzo Pizzolo e Giovanni Graziani. (s.spa.)