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Porto mediceo e sistemazione lungarno del Pignone, Grassi (Frs): “Lavori mai partiti. La cittadinanza aspetta dal 2010. In attesa dei lavori di ricostruzione si sistemi il passaggio pedonale e il marciapiede”

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Descrizione breve
Presentata interrogazione in Consiglio comunale su fondi, tempi e progetto
Data:

13 Ottobre 2018

Tempo di lettura:

2 minuti, 0 secondi

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“Dagli anni 2000 si parla della ricostruzione del porto mediceo in Arno. Mai siamo andati oltre. Nel 2012 si parlò persino di progetti pronti per andare in gara e di 3 anni di lavori dopo i quali Firenze avrebbe visto tornare alla luce il porto che era stato ritrovato con i lavori della tramvia. Sembra quasi una barzelletta”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, riporta al centro della discussione politica fiorentina un'opera mai realizzata. E annuncia: “Presenteremo una interrogazione in Consiglio comunale su fondi, tempi e stati di avanzamento del progetto, visto che l'ultima risposta datata 2015, rassicurava che le pietre erano catalogate e in un deposito al sicuro, che i lavori sarebbero iniziati appena finito il progetto e che i fondi erano ancora disponibili per la ricostruzione del porto”. La vicenda si è articolata in vari passaggi ricorda Grassi: “Vogliamo ricordare come fossero stati accantonati 4.5 milioni di euro dai fondi pubblici per la costruzione della linea 1 della tramvia e che adesso non sappiamo se sono ancora a disposizione del Comune per i lavori. Nel frattempo, oltretutto, saranno insufficienti per l'intero appalto”.

“E cosa si trova ora sul lungarno del Pignone? Solo transenne a chiudere l'accesso laterale e l'area pare abbandonata. La situazione è ben diversa – conclude il capogruppo – difficile da negare. E vorremmo che l'amministrazione facesse un punto della situazione. Ci dica come stanno le cose e se non fosse più una priorità, o avessimo destinato ad altro i fondi per la ricostruzione del porto, chiediamo almeno che sia sistemata, una volta per tutte, l'area sul Lungarno e che sia ripulita l'area dallo stato d'abbandono attuale. Lo chiedono i residenti che da troppi anni ricevono rinvii e promesse, mai mantenute da parte dell'amministrazione”. (s.spa.)

Ultimo aggiornamento:

17/10/2018, 09:32

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