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Grazzini (Italia Viva): “Il Fiorino d’oro all’associazione Coscioni sarebbe un errore: è un tema divisivo e manca il legame con la città”

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Descrizione breve
"Confido che la Sindaca non svilisca questo riconoscimento di unità civica facendolo diventare la bandiera di una parte contro l’altra"
Data:

4 Giugno 2025

Tempo di lettura:

2 minuti, 31 secondi

Descrizione

“Il Fiorino d’Oro è il massimo riconoscimento civico della nostra città e, come tale, deve essere attribuito a chi ha offerto un contributo straordinario alla collettività, rappresentando valori ampiamente condivisi per la città di Firenze. Per questo ritengo un errore, sia nel merito che nel metodo, l’orientamento della maggioranza che stamani in commissione ha votato a favore per l’assegnazione del premio alla sezione fiorentina dell’Associazione Luca Coscioni.” Lo dichiara il consigliere comunale di Italia Viva, Francesco Grazzini, intervenuto nella seduta congiunta delle Commissioni Cultura e Diritti Sociali.

“Nel merito – spiega Grazzini – il tema è delicatissimo e la legge regionale, che ho anche già pubblicamente criticato, non è materia di discussione comunale. Il punto infatti non è la libertà delle persone, ma quale sia la responsabilità del legislatore, che a mio parere, anche con la migliore commissione di esperti, non potrà mai riuscire a stabilire il punto in cui una vita smette di essere degna di essere vissuta”. 

“Nel metodo – aggiunge – la proposta iniziale prevedeva il riconoscimento a una persona, fiorentina, per l’azione di “disobbedienza civile” di aver accompagnato una persona malata in Svizzera per accedere al suicidio assistito. La maggioranza ha però chiesto di modificare il testo per poter assegnare il fiorino in modo generico alla sezione locale dell’Associazione Coscioni. Ma così facendo si è perso qualsiasi legame concreto e verificabile con la città di Firenze. Se il criterio per il Fiorino d’Oro diventa l’avere una sede in città, allora potremmo proporre qualsiasi associazione del mondo tra le tante realtà che operano con dedizione e costanza sul territorio”.

“Il Fiorino – conclude Grazzini – deve essere un riconoscimento che unisce e che rappresenta tutta la città. Per definizione, i temi etici e di coscienza dividono. Come ha dimostrato anche il voto di oggi, nel quale sono emerse perplessità anche interne alla maggioranza, visto che due consiglieri hanno scelto di non votare.

A maggior ragione allora rivolgo un appello alla sindaca Funaro, che ha l’ultima parola sulla concessione del Fiorino: non si svilisca il senso di questo riconoscimento facendolo diventare la bandiera di una parte contro un’altra. Resti uno strumento di coesione civica e non di contrapposizione ideologica”. (fdr)

Ultimo aggiornamento:

04/06/2025, 23:50

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