Del Re (Firenze Democratica): “Piano del Verde: sosteniamo la richiesta di un consiglio comunale aperto”
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26 Giugno 2025
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Queste le dichiarazioni della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re:
“Sosteniamo la richiesta di un consiglio comunale aperto sul ‘Piano del Verde’ - che il gruppo di Sinistra Progetto Comune ha annunciato di voler chiedere nella prossima conferenza dei capigruppo- per dare voce a tutti coloro che da tempo chiedono di potersi confrontare su tematiche così importanti per la nostra città.
La dimensione di apertura e di un confronto pubblico e partecipato corrisponde ad una visione ecologica dello sviluppo del nostro territorio che vuole partire dalla condivisione e dalla conoscenza per poter maturare quella coscienza ambientale necessaria per far progredire l’intera nostra comunità.
In questi giorni, ci sono arrivate molte segnalazioni di cui anche la stampa si è occupata in merito alla gestione del verde pubblico. Segnaliamo anche una ciclabile - una enorme gettata d’asfalto - lungo i giardini del Lungarno del Tempio, che tutto è fuorché un’applicazione dei principi del Piano del verde. Citiamo questo caso come esempio per evidenziare che senza una cogenza, e senza una diversa organizzazione interna all’amministrazione, quei principi rischiano di restare sulla Carta.
Avevamo poi chiesto come gruppo - insieme anche ad altri gruppi di minoranza - di poter svolgere anche un consiglio comunale dedicato al tema dei cambiamenti climatici e del rischio alluvioni, richiesta che contemporaneamente aveva presentato anche la maggioranza, e avevamo rimesso allora a loro l’iniziativa dell’organizzazione.
Ci auguriamo dunque che il consiglio comunale aperto sul Piano del Verde possa essere l’occasione anche per fare il punto sulle opere che l’amministrazione intende mettere in campo per mitigare il rischio idraulico e dare gambe ad una “città spugna”: siamo infatti l’unico gruppo che parlo’ di questo tema nella discussione del piano del verde, presentando anche numerosi emendamenti sul punto, cercando di tenere insieme il ruolo delle infrastrutture verdi e blu. Fino a quando non si comprende che è fuorviante parlare di eventi eccezionali quando siamo di fronte a forti piogge e bombe d’acqua, vuol dire che ancora non si è maturata quella conoscenza e quella coscienza ambientale che sono invece necessarie per invertire la marcia rispetto ad un modello di sviluppo non più sostenibile”. (s.spa.)