Incontro dei rappresentanti dei giudici amministrativi europei a Villa Salviati, il sindaco Nardella: “Semplificare regole e procedure per accelerare i tempi di attuazione delle sentenze”
4 Ottobre 2021
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Descrizione
“Sentiamo la necessità di semplificare regole e procedure e accelerare i tempi di attuazione delle sentenze sia in Italia che in Europa per consentire una vera e duratura ripresa economica”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella intervenendo oggi a Villa Salviati dove è in corso un seminario con i rappresentanti di tutte le Corti Supreme e Consigli di Stato d’Europa.
“Come amministratore locale - ha dichiarato il sindaco - so bene quanto sia determinante, soprattutto in un contesto in rapida trasformazione, poter contare in ogni momento su regole certe, che consentano di prevedere effetti, potenzialità e rischi delle proprie scelte. E altrettanto importante risulta un adeguato grado di certezza del diritto, al fine di catalizzare gli investimenti delle aziende private. Le straordinarie opportunità offerte dall’attuazione del PNRR amplificano tale esigenza. Il legislatore italiano, come avviene anche in altri Paesi europei, ha inteso perseguire questo obiettivo soprattutto accelerando i tempi processuali e disincentivando i pubblici funzionari dal tenere comportamenti inerti o puramente cautelativi. Ma difficilmente sarà sufficiente, ed il margine di opinabilità connesso alla non univocità delle norme, che resta alto, non potrà essere colmato, se non dall’opera di nomofilachia affidata alle corti superiori”.
Di seguito il testo integrale dell’intervento:
Sono lieto che un evento così importante sia stato organizzato presso questo prestigioso Istituto Universitario Europeo di Fiesole e coinvolga, nei suoi momenti conviviali di contorno, la città di Firenze.
Il nostro territorio è tradizionalmente attento alle relazioni tra istituzionali nazionali e sovranazionali, ed ha rappresentato in più di un’occasione il banco di prova per soluzioni innovative, nella prospettiva di politiche pubbliche che recepiscano le più avanzate opportunità tecnologiche senza diminuire le forme di tutela dei cittadini e degli operatori economici.
Credo che da questo convegno, per l’altissimo profilo istituzionale dei partecipanti e la ricchezza dei temi oggetto di confronto, possano scaturire preziose indicazioni per l’attività amministrativa.
Come amministratore locale, so bene quanto sia determinante, soprattutto in un contesto in rapida trasformazione, poter contare in ogni momento su regole certe, che consentano di prevedere effetti, potenzialità e rischi delle proprie scelte. E altrettanto importante risulta un adeguato grado di certezza del diritto, al fine di catalizzare gli investimenti delle aziende private. Le straordinarie opportunità offerte dall’attuazione del PNRR amplificano tale esigenza. Il legislatore italiano, come avviene anche in altri Paesi europei, ha inteso perseguire questo obiettivo soprattutto accelerando i tempi processuali e disincentivando i pubblici funzionari dal tenere comportamenti inerti o puramente cautelativi. Ma difficilmente sarà sufficiente, ed il margine di opinabilità connesso alla non univocità delle norme, che resta alto, non potrà essere colmato, se non dall’opera di nomofilachia affidata alle corti superiori.
D’altra parte, gli amministratori ed i funzionari pubblici attingono costantemente alla produzione giurisprudenziale ed alla connessa riflessione della dottrina, sempre maggiore diffusione hanno le riviste ed i siti telematici che divulgano, quasi in tempo reale, contenuti delle pronunce e commenti sulla loro portata concreta. Anche e soprattutto per quel che concerne le ricadute sull’attività futura. Ritengo auspicabile che questa rete informativa consideri adeguatamente anche l’attività consultiva del Consiglio di Stato, che spesso disinnesca all’origine equivoci e conflitti, perseguendo quell’obiettivo di coerenza dell’ordinamento che troppo spesso (e in questo caso traggo spunto dalla mia esperienza di parlamentare) non vi è il tempo e il modo di curare adeguatamente nel procedimento legislativo.
L’incarico che ricopro attualmente mi porta anche ad affermare che talvolta, per l’amministrazione, la difficoltà, se non la riluttanza nel dare esecuzione alle pronunce del giudice amministrativo, derivano dall’esistenza di diverse opzioni, in qualche misura formalmente coerenti con la decisione, oppure dalla sopravvenienza di norme che interferiscono con l’effetto concreto del contenzioso già sviluppatosi.
In tutti questi casi, l’intervento chiarificatore del giudice è fondamentale e non è in alcun modo ovviabile.
Seguirò quindi con grande interesse le relazioni e le discussioni in programma.
Grazie a tutti e buon lavoro.
(edl)