"La documentazione vista ci preoccupa. Perché i Comuni non si stanno mobilitando politicamente"
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune
"17 aprile 2025: al Comune di Firenze arriva la nota della Direzione Casa Circondariale Sollicciano di Firenze. Si tratta dell'inoltro di una comunicazione del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria di un paio di giorni prima che invita «a non procedere alla stipula degli accordi» tra Direzioni penitenziarie e Comuni di riferimento «in materia di iscrizione anagrafica», sospendendo «l'efficacia di quelli eventualmente già in essere». È anche il caso di Palazzo Vecchio, che aveva visto sottoscritto un accordo nell'ottobre del 2023, con la Casa Circondariale di Sollicciano, Mario Gozzini e l'istituto penale per minorenni Meucci.
La motivazione ci appare decisamente vaga. «Attesa la difforme applicazione in ambito nazionale, la competente Direzione generale dei detenuti e del trattamento ha inteso rimettere taluni aspetti di criticità all'attenzione di questo Vertice dipartimentale», si scrive dal Ministero.
Ci stupisce che il tema non sia emerso politicamente, a partire dagli Enti locali. Ovviamente non serve una polemica vuota con il Governo nazionale, ma il rapporto tra carcere e città viene fortemente compromesso se non è più possibile accedere all'iscrizione anagrafica, che spesso si limita a riconoscere l'esistenza di una persona sul proprio territorio, anche se privata della propria libertà.
Tra il 2023 e il 2025, ci è stato risposto a un question time, abbiamo avuto poco meno di 60 casi interessati dalla procedura. Quanti problemi dovranno affrontare ora le associazioni e le realtà impegnate su questi temi? ANCI si sta impegnando per risolvere eventuali difformità?
Chiederemo al Comune di Firenze di verificare la validità di una comunicazione per far venire meno dei protocolli che rispondono al comma 4 dell'articolo 45 dell'Ordinamento Penitenziario. Comprendiamo che occuparsi di persone che poi non votano possa apparire poco sensato nelle istituzioni, ma solo se si accetta un'idea miope della politica. Quindi chiediamo di verificare se il DAP ha autorità di inviare simili circolari, se il Ministero dell'Interno era informato e se il Comune non abbia margini per contestare la liceità di questa decisione. Proporremo inoltre, alla Commissione 4 (politiche sociali), di audire ANCI". (fdr)