Queste le dichiarazioni del Capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Palazzo Vecchio Lorenzo Masi.
“Sono molte le riserve, di merito e metodo, sulla delibera di approvazione del nuovo Regolamento per le locazioni turistiche brevi che approda oggi in Consiglio Comunale.
Se è fuori di dubbio che l’overtourism in città e con esso, il fenomeno degli affitti brevi, abbiano un impatto importante sulla vivibilità, l’accessibilità abitativa e la struttura sociale del nostro centro storico, è altrettanto vero che serve una regolamentazione efficace, legittima e sostenibile. Caratteristiche che, purtroppo, sembrano del tutto mancanti al Regolamento in discussione oggi.
Tre i motivi del nostro disappunto.
In primis, si tratta di una norma a rischio contenziosi. La regolamentazione locale delle locazioni turistiche entra in un campo normativo dove la competenza statale è forte: ordinamento civile, diritti di proprietà, tutela della concorrenza. Il rischio è che un intervento troppo restrittivo venga impugnato, come già accaduto in altri casi. Senza un chiaro supporto normativo nazionale, rischiamo un effetto boomerang.
In secondo luogo, il Regolamento è un duro colpo ai piccoli proprietari. Sì, perché non distingue in modo adeguato tra chi possiede pochi appartamenti e i grandi proprietari immobiliari, tra locazioni occasionali e attività imprenditoriali. Questo crea inevitabilmente una disparità, che va a colpire soprattutto chi affitta uno o due immobili per integrare il proprio reddito familiare, ossia pensionati o nuclei monoreddito. Non si tiene conto del principio di proporzionalità, che invece dovrebbe guidare ogni intervento regolativo.
Si tratta infine di una misura di difficile applicazione, perché il Comune non è in grado di garantire controlli capillari sugli immobili. La norma rischia pertanto di colpire solo chi è in regola e lasciare indisturbati gli abusivi. Ad oggi non sono stati chiariti i meccanismi di controllo, le risorse dedicate né i criteri oggettivi per distinguere tra usi legittimi e non.
Voglio ricordare che nel 2023 risultavano attivi circa 12.578 alloggi turistici nella città, con una permanenza media degli ospiti di circa 105 giorni all’anno, superiore alla media nazionale.
Solo Airbnb ha generato oltre 14 milioni di euro di tassa di soggiorno, pari al 20% di quanto raccolto dagli hotel.
Questi numeri ci dicono due cose: sì, il fenomeno è importante e va regolato, ma anche che rappresenta una parte strutturale del tessuto economico locale. Occorre equilibrio, non chiusura ideologica.
La scelta del Comune si differenzia da quella effettuata in altre grandi realtà, quali Milano, Roma, Venezia, mete turistiche al pari di Firenze. Se infatti Milano ha istituito un registro obbligatorio e sanzioni per chi affitta irregolarmente, e Roma ha differenziato la tassa di soggiorno per incentivare forme sostenibili di ospitalità, Venezia ha introdotto limiti alle locazioni brevi nelle zone residenziali più colpite, Napoli ha adottato incentivi fiscali per chi affitta a lungo termine, Firenze invece che fa?
Sceglie una via più punitiva e rigida, senza prevedere né incentivi né soluzioni alternative. È questa davvero la strada più efficace?
Per tutte queste ragioni, riteniamo che il Regolamento così com’è non possa essere accettato ma che invece sia necessario aprire un tavolo tecnico con rappresentanti dei residenti,
esperti giuridici e urbanistici, associazioni di categoria. Regolare non significa proibire".