Palagi (SPC): "Locazioni turistiche brevi: perché non votiamo contro"

"Occorre riconoscere che la quota di salari e di redditività che la rendita sottrae a persone e imprese produttive è cresciuta a livelli insostenibili"

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune

"Sono anni che chiediamo, e non da soli, di usare gli strumenti urbanistici esistenti e di aggiornare le leggi regionali per contrastare le esternalità negative della crescita senza regole del turismo, anche per scongiurare l’emergenza abitativa, ormai in atto. Sin qui siamo stati inascoltati, ma riconosciamo che ora ci si sta finalmente muovendo prendendo atto che il problema esiste.

Oggi a Firenze è facile vivere bene mettendo a reddito un immobile con le locazioni brevi. Viceversa se si lavora e si deve pagare un canone di affitto, ammesso che si trovi una casa in locazione abitativa, si fa molta fatica a far quadrare il proprio bilancio. Diventare morosi è un attimo, basta un contrattempo. La rendita prevale sul profitto delle imprese e sui salari.
 
Sul piano individuale, inutile nasconderlo, conviene "far così", mettere a rendita le proprietà immobiliari. O almeno può sembrare che convenga, fintanto che il sistema, da cui poi tutte le persone si aspettano di ricevere servizi, regge.

Non è però normale che si sia arrivati a questa situazione. Chi vive del proprio salario oggi, nella maggior parte dei casi, non può immaginarsi di venire a vivere a Firenze. Servirà anche altro, ma oggi si vota un tassello in più in una direzione che sia attenta a dare centralità ai diritti della residenza e di chi si ritrova a vivere nei condomini da residente, avendo la casa di proprietà o in affitto.

Abbiamo presentato 11 emendamenti per riconoscere la centralità della dimensione condominiale nei tanti casi in cui questi sono interessati dal fenomeno, oltre a voler garantire una piena accessibilità dei dati.

Purtroppo dal 2019 a oggi non si è tenuto un reale percorso partecipato. Invece di costruire alleanze si è arrivati a prendere decisioni quasi fuori tempo, in assenza di un chiaro impegno per rafforzare il ruolo del pubblico. In parte dovremo attendere l'esito del percorso all'interno dei tribunali, ma nel frattempo diamo la nostra disponibilità a lavorare in Città per rimettere dalla stessa parte chi vive in affitto, chi ha fatto investimenti con sacrificio per una casa in cui vivere e si ritrova oggi in condomini trasformati in una sorta di albergo, senza potersi tutelare. Occorre però una svolta radicale, che arrivi anche a mettere in discussione il ruolo delle grandi piattaforme e di chi pagando senza grandi problemi potrà comunque adattarsi con semplicità alle nuove norme".

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