Edoardo Amato (Presidente Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali): “Promuovere l’inserimento e l’accompagnamento al lavoro di chi vive una situazione di fragilità - Progetto Ve.La”

“Sono oltre 3,6 i milioni di euro erogati dalla Regione Toscana attraverso il Fondo Sociale Europeo Plus, con il progetto Ve.La (Valutazione Lavoro) che saranno destinati all’accompagnamento al lavoro di persone in condizione di fragilità. La Società della Salute – ricorda il presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Edoardo Amato – sarà capofila di un progetto che, con la collaborazione del centro per l’impiego, favorirà l’inclusione di persone in condizione di fragilità attraverso percorsi d’inserimento lavorativo e formazione”. Sul tema ha risposto ad un Question Time l’assessore Nicola Paulesu.
“L’Italia – ha proseguito il presidente Amato – registra un record negativo perché rispetto ai dati del 2023 relativi all’obiettivo 8 dell’Agenda 2030, ci posizioniamo all’ultimo posto in classifica in Europa. Una risposta a livello locale è il progetto Ve.La. pensato per dare risposte concrete a chi è in una condizione di fragilità. Avrà come capofila anche la Società della Salute ed è l’evoluzione del progetto S.A.L.P.ATE. Un progetto che - come ci ha spiegato l’assessore - aveva registrato 194 segnalazioni, 157 sono stati i soggetti ammessi, 144 i progetti personalizzati di accompagnamento e 125 i tirocini di inclusione attivati. Oltre 20 gli inserimenti lavorativi effettivi con contratto di lavoro. Il progetto Ve.La. potenzia l’insieme di queste attività. Le professionalità coinvolte sono specifiche. Sono stati definiti i dodici profili dei destinatari: persone con disabilità, persone in carico ai servizi di salute mentale, persone con disturbi dello spettro autistico, persone detenute in esecuzione penale esterna: ex detenuti, minori italiani e stranieri non accompagnati di età superiore ai 16 anni, neo maggiorenni accolti negli appartamenti per l’autonomia, giovani post diploma secondaria superiore che hanno avuto bisogni speciali di apprendimento, i richiedenti asilo titolari di protezione internazionale, persone vittime di violenza in carico ai servizi, persone inserite in strutture di accoglienza e programmi ed interventi di emergenza alloggiative e persone vittime di tratta. Gli obiettivi sono ambiziosi. 600 beneficiari, 350 tirocini, 350 laboratori, 200 percorsi formativi obbligatori e 30 beneficiari di indennità lavorativa.
C’è un impegno concreto da parte dell’amministrazione sul tema delle disuguaglianze socio-economiche e la volontà di trovare fondi ed investire per non lasciare indietro nessuno. Il progetto – conclude il presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Edoardo Amato – è rivolto a persone che vivono in condizioni di fragilità e quindi maggiormente esposti a rischi ed a problematiche rispetto al tema lavoro”. (s.spa.)

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