Descrizione
“Esprimiamo profonda preoccupazione per i toni e i contenuti assunti nella dichiarazione diffusa da ANED Firenze a proposito della richiesta di dimissioni di Marco Carrai dalla presidenza della Fondazione Meyer.
L’affermazione secondo cui la sua funzione di console onorario di Israele lo renderebbe “incompatibile con la difesa dei diritti umani” è una generalizzazione pericolosa, che scivola in un giudizio collettivo e simbolico che va oltre il merito delle funzioni istituzionali o delle responsabilità individuali.
Richiamare la memoria della deportazione e delle atrocità del Novecento per sostenere, oggi, che un cittadino italiano non dovrebbe ricoprire un incarico pubblico perché rappresenta ufficialmente uno Stato democratico, equivale a piegare quella memoria a una lettura ideologica e divisiva, non al servizio della verità né del rispetto della complessità.
Non si tratta di sottrarsi al dibattito sul conflitto in Medio Oriente, ma di ribadire che nessuna persona può essere esclusa da ruoli civili o sociali in base alla propria funzione diplomatica o alle proprie relazioni internazionali. L’idea che vi siano oggi "ambiguità morali" legate alla rappresentanza ufficiale di uno Stato democratico riconosciuto rischia di aprire la porta a una forma di discriminazione inaccettabile nella vita pubblica.
Rifiutiamo con fermezza ogni logica di epurazione o delegittimazione morale che prescinda dai fatti e si basi su etichette o colpe per associazione. Questo approccio compromette il confronto democratico e alimenta una polarizzazione dannosa per la convivenza civile”.
Lo dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia Giovanni Gandolfo, Angela Sirello (capogruppo) e Matteo Chelli
(fdr)

