Descrizione
Queste le dichiarazioni di Angela Sirello e Matteo Chelli, consiglieri di Fratelli d’Italia
“È di stamani la notizia che Pegaso S.r.l. sarebbe ricorsa avverso la decadenza della concessione di valorizzazione dell’ex ippodromo Le Mulina sancita di recente dall’amministrazione. Un film in parte già visto e che ha comportato in passato l’obbligo di risarcire l’operatore economico per più di 270.000 euro. In Commissione 1, oggi, l’assessore Danti ha anche illustrato una delibera per la realizzazione di interventi di somma urgenza volti a ripristinare la recinzione della struttura dell’ippodromo nelle porzioni manchevoli. Pur dando atto dell’aver dimostrato interesse al problema, ci teniamo a mettere in luce il fatto che in talune occasioni è opportuno interrogarsi su come garantire la sicurezza delle aree di proprietà dell’amministrazione temporaneamente nella disponibilità di operatori economici, vuoi per lo svolgimento di prestazioni lavorative, vuoi per la gestione economica a fini di valorizzazione. È un tema serio, sul quale l’Assessore Danti, anziché fornire risposte o comunque raccogliere lo spirito di assoluta collaborazione insito nel nostro intervento, ha preferito l’attacco personale e la polemica politica strumentale. Sempre più spesso, infatti, soprattutto per quelle aree di grandi dimensioni, quali Le Mulina o anche l’ex Meccanotessile, le segnalazioni che giungono da appaltatori e concessionari evidenziano l’impossibilità di riuscire a garantire adeguate condizioni di sicurezza delle strutture e dei lavoratori a causa di ripetuti accessi abusivi, furti con effrazione di materiali e attrezzature. Per questo, pur consapevoli che non esistono bacchette magiche, è necessario porsi il problema, evitando un approccio sbrigativo che individua il capro espiatorio di tutti i mali nel soggetto privato che, come nei casi citati, eroga prestazioni di pubblica utilità, quindi direttamente incidenti sulla qualità dei servizi resi alla collettività. Garantire condizioni di lavoro idonee, nonché la sicurezza delle aree di cantiere o in concessione, non significa - come indecorosamente fatto intendere stamani - stare dalla parte di chi agisce nell’illegalità, bensì esattamente l’opposto. In particolar modo, vuol dire scongiurare il rischio che gli avvisi e i bandi dell’amministrazione possano correre il rischio di essere poco appetibili, ma soprattutto avere riguardo per le finanze pubbliche. Perché una recinzione si può sistemare una, due, tre o anche quattro volte; se, però, non c’è un’attività di controllo a monte il pericolo è che si vada avanti all'infinito, senza risolvere alcunché”. (s.spa.)

