Del Re (Firenze Democratica): “Sollicciano: si passi adesso alla concretezza delle azioni. Il Consiglio continui a lavorare in modo costante, senza delegare ad altri la responsabilità della tutela dei diritti umani oggi qui gravemente compromessi”
28 Luglio 2025
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Descrizione
Questo l’intervento di Cecilia Del Re, capogruppo di Firenze Democratica in consiglio comunale:
“Il Consiglio comunale si è trovato a discutere oggi della situazione di Sollicciano, ad un anno esatto da quando, come minoranze, con il nostro gruppo come primo firmatario, presentammo la proposta di una commissione speciale per monitorare e approfondire la situazione del Carcere di Sollicciano all’indomani purtroppo dell’ennesimo suicidio. In tale sede, ripresentammo una proposta dell’allora consigliere Di Puccio, che saluto e ringrazio per il suo impegno non solo degli scorsi anni come consigliere delegato al carcere, ma anche di oggi dentro al nostro gruppo civico.
Quell’atto fu respinto, ma lo stesso giorno il presidente del consiglio comunale assegnò alla commissione 4 tale compito in sede referente, e apprezziamo dunque che, al di là della forma, quella proposta nella sostanza sia stata attuata. Aggiungiamo “parzialmente” attuata perché riteniamo che questo importante percorso della commissione 4 debba essere solo un punto di partenza, e che il lavoro del consiglio comunale debba continuare.
In questo anno, infatti, abbiamo affrontato il tema del carcere solo grazie all’input del consiglio comunale, prima col regolamento e la nomina del nuovo Garante – e cogliamo l’occasione per ringraziare Eros Cruccolini per il lavoro svolto fin qui, e il nuovo garante Giancarlo Parissi, per la disponibilità data a svolgere questo delicato ruolo -, poi oggi grazie alla relazione finale della commissione sociale in sede referente.
A nostro modo di vedere, a questo punto, aumentata ancor più la consapevolezza di quanto sia necessario e urgente intervenire sulle condizioni strutturali e sociali del Carcere - comunità che fa parte della Città di Firenze -, e non possiamo delegare ad altri il nostro ruolo di indirizzo e controllo, ma occorre continuare con tutti gli altri enti a far sentire la nostra voce, anche perché, lo si ricordi, la nostra azione – in sede di commissione e consiglio – è trasparente, pubblica, monitorabile anche dagli organi di stampa che pure possono aiutare ad affrontare situazioni disumane e a fare pressione perché la situazione diventi priorità di ogni agenda politica.
Situazioni tutt’altro che facili da affrontare, ma il compito della politica è sortirne insieme e affrontare a viso aperto ciò che è sempre più stato marginalizzato, anche urbanisticamente come abbiamo visto a Firenze, trasferendo il carcere dal cuore della città alla periferia delle periferie.
Benissimo, dunque, pensare a nuove governance locali, “in via verticale e orizzontale”, come riferito dal presidente della commissione sociale, ma la politica variamente rappresentata in questo consiglio – che in questo momento storico vede parti politiche diverse governare a livello nazionale e locale - non abdichi al suo ruolo, delegando ad altri, come temiamo di aver capito, siano essi la Giunta, il Garante o gli altri attori che possono e devono collaborare per prendersi cura della situazione di Sollicciano. Come facemmo col progetto ICARE.
Il richiamo, dunque, è alla concretezza delle azioni, e concordiamo con il monito espresso da Don Vincenzo Russo, con le sue parole severe, ma molto più reali ed utili rispetto ad altre parole che possono risuonare come retoriche. Di azioni concrete, Eros Cruccolini ne ha citate alcune, tra quelle realizzate in questi anni, e altre che aspettano ancora di essere portate avanti. Giancarlo Parissi ha citato il presidente del Tribunale di sorveglianza Margara, di cui domani ricorre il nono anniversario dalla morte, la cui opera, e in particolare la sua visione del carcere come luogo di reinserimento sociale e non di mera detenzione, ha ispirato molti.
Ci dispiace, al riguardo, che tra i soggetti auditi dalla commissione non vi sia anche la Camera Penale dell’ordine degli Avvocati di Firenze, che invece questi anni si è impegnata molto per denunciare la situazione disumana presente a Sollicciano, insieme a tutte le realtà del terzo settore, ai volontari e volontarie che svolgono un ruolo importantissimo. Ricordiamoci infatti che un altro diritto costituzionalmente garantito è quello della difesa, e ricordiamoci che ogni condanna dovrebbe avvenire solo se lo si può affermare “ogni oltre ragionevole dubbio”. Avvocati e volontari sono le principali speranze dei detenuti, insieme ai familiari, i cui incontri avvengono dentro a quell’opera così toccante come il Giardino degli incontri di Michelucci.
Ed è proprio partendo dall’incontro, dal dialogo e dalla collaborazione istituzionale che possiamo sobbarcarci insieme di questa situazione, perché non ci si rifugi dietro a quel “non è di nostra competenza, ma di questo o quest’altro” perché dobbiamo sortirne insieme.
È fondamentale, dunque, che alle parole importanti spese oggi seguano i fatti, a partire dal fine rieducativo della pena previsto dalla nostra carta costituzionale (art. 27 Cost.).
Nella Relazione della commissione 4 a firma delle forze di maggioranza si afferma che “Puntare su forme di semilibertà diffusa, potrebbe essere uno strumento, ma serve un coordinamento con l’amministrazione carceraria. Risulta necessario un maggior investimento nel circuito delle misure alternative alla detenzione, sia in termini di risorse economiche che di volontà politica”.
Nel cercare punti che uniscono piuttosto che punti che divido, constatiamo che anche nell’intervento presente nella Relazione in oggetto a cura delle forze di centrodestra presenti in consiglio comunale (e oggi al governo a livello nazionale) compaia, tra gli altri, il tema della “necessità di incentivare la via delle misure alternative della pena”.
Ci auguriamo, allora, che le forze politiche e civiche possano continuare a lavorare insieme, individuando obiettivi concreti da raggiungere per il carcere di Sollicciano, - e un primo segno tangibile e concreto lo chiediamo nel prossimo preventivo di bilancio 2026 per cominciare ad attuare la scheda del poc, - lavorando in modo collettivo e trasparente, al fine di coadiuvare quel dialogo necessario tra le forze che oggi guidano il governo centrale e il Ministero della Giustizia, e di quelle che governano la città dove si trova il carcere di Sollicciano, valorizzando il ruolo della politica a tutela dei diritti umani a Sollicciano oggi gravemente compromessi”. (s.spa.)

