Descrizione
“Quanto accaduto ieri durante il Consiglio Congiunto dei Quartieri dedicato al tema del decentramento è stato l’ennesimo esempio di come il Partito Democratico scelga di condurre lavori istituzionali come se fossero l’assemblea di un collettivo, piuttosto che un luogo regolato, equilibrato e rispettoso del confronto democratico.
Fin dall’inizio, la gestione della seduta è stata improntata a impedire qualsiasi legittimo dissenso delle Opposizioni: tempi di parola contingentati al massimo per evitare che potessimo esprimerci su metodi e modalità. Pensate che per i cinque gruppi di FDI ai Quartieri, che rappresentano undici consiglieri, è stato previsto un solo intervento per tutti e non almeno un intervento a Gruppo. A ciò si aggiunge l’assenza di un regolamento chiaro e di un “arbitro” super partes che facesse rispettare le regole stabilite. Perfino i Presidenti di Quartiere, che per quanto deciso in Commissione Capigruppo, avrebbero dovuto intervenire una sola volta per un massimo di dieci minuti hanno preso la parola a più riprese e per qualsiasi pretesto, in totale violazione degli accordi preliminari.
Ancora più grave è stato il ritardo di due ore con cui il sindaco si è presentato, senza alcun riguardo per chi — nelle Opposizioni — aveva rinunciato al proprio lavoro, stipendio o tempo personale, proprio per l’importanza del tema in discussione. Giustificazioni poco convincenti, che non si addicono a chi riveste un ruolo di responsabilità così importante.
Suscita inoltre perplessità la decisione, priva di qualunque fondamento regolamentare, di accorpare i nostri sei emendamenti in un unico testo, evidentemente per facilitarne la bocciatura. Come se non bastasse, è stato presentato un ordine del giorno della Maggioranza senza firmatari né gruppi proponenti e, quando abbiamo fatto notare l’anomalia, la Maggioranza ha reagito risentita, come se il rispetto delle regole fosse un optional.
Il tema del decentramento è centrale e merita serietà, rigore e un atteggiamento istituzionale all’altezza. Invece, ieri la Maggioranza ha dimostrato l’esatto contrario: partigianeria, forzature e scarsa considerazione per i principi democratici che dovremmo essere i primi a tutelare.
Per tutte queste ragioni, in modo simbolico ma necessario, durante l’intervento del sindaco abbiamo scelto di lasciare l’Aula. È stato un gesto di dissenso verso una metodologia più vicina a un’imposizione che a un confronto trasparente e rispettoso.
La democrazia non può essere applicata a targhe alterne. E ieri, purtroppo, ne abbiamo avuto l’ennesima prova”.
Lo dichiarano i consiglieri dei cinque quartieri di Fratelli d’Italia insieme al Gruppo Consiliare a Palazzo Vecchio
(fdr)

