Descrizione
Oggi in Consiglio Comunale si è discusso del lavoro di ascolto svolto dalla Commissione 4 sul carcere di Sollicciano. Un percorso durato dieci mesi, fatto di sopralluoghi, audizioni, raccolta di documenti e testimonianze.
Un lavoro prezioso, per il quale esprimiamo un sincero ringraziamento al Presidente della Commissione, Edoardo Amato, e al Vicepresidente, Alberto Locchi. Un ringraziamento altrettanto sentito va ai due garanti comunali delle persone private della libertà personale – Eros Cruccolini, uscente, e Giancarlo Parissi, recentemente nominato – per il loro contributo puntuale e competente.
Grazie anche alle associazioni, alle operatrici e agli operatori, alle professioniste e ai professionisti che, ogni giorno, dentro e fuori le mura del carcere, si prendono cura di chi vi è recluso.
La relazione presentata oggi offre una fotografia impietosa, ma al tempo stesso individua spazi di proposta. Sollicciano è il punto d’intersezione di tutte le grandi politiche pubbliche: sociali, sanitarie, abitative, lavorative, urbanistiche, migratorie. E ogni ambito, attraverso dati e testimonianze, racconta criticità profonde ma anche possibilità concrete di trasformazione, che chiamano in causa le responsabilità del Comune, della Regione e dello Stato.
«Nel mio intervento ho voluto portare la storia – vera – di B., un ragazzo marocchino arrivato in Italia con la promessa di un lavoro. Ingannato e sfruttato dai datori di lavoro, senza documenti né tutele, è stato arrestato dopo essere stato usato – senza saperlo – come corriere della droga.Ha scontato sei anni in carcere, perché non poteva accedere alle misure alternative: non aveva una casa, un reddito, né un documento. Una volta uscito, si è ritrovato senza famiglia, senza permesso di soggiorno, senza possibilità di reinserimento. È tornato a delinquere con le persone conosciute in carcere. È stato nuovamente arrestato. È evidente, quindi, che il sistema penale e carcerario non garantisce sicurezza: produce esclusione, marginalità, recidiva.
Per questo, non posso che lanciare un j’accuse netto verso chi – come Fratelli d’Italia e Lega – invoca ogni giorno più carcere, più repressione. È un’idea sbagliata, fallimentare, pericolosa. Non è buonismo il nostro, è realismo politico: lo dicono i dati, gli esperti, le storie. Il sovraffollamento non si risolve costruendo nuove carceri. Servono visione e prevenzione. Servono politiche di regolarizzazione, accoglienza, presa in carico sociale e sanitaria, soprattutto per chi arriva minorenne e solo nel nostro Paese. Il nostro ordinamento già prevede strumenti alternativi – messa alla prova, risarcimento del danno, misure cautelari non detentive – ma senza una casa, un lavoro, un avvocato, queste strade restano precluse”. Caterina Arciprete (AVS-Ecolò)
“Questo è il vero nodo: un sistema che punisce la povertà, che penalizza chi non ha garanzie. Il fallimento di Sollicciano è il fallimento dell’intero sistema penale. Il DDL Sicurezza e il Piano Carceri non fanno che peggiorare la situazione, introducendo nuovi reati e criminalizzando dissenso e disobbedienza civile». Vincenzo Pizzolo (AVS-Ecolò)
«Accanto alla visione di lungo periodo, c’è l’urgenza del presente.
Per questo, come gruppo consiliare, abbiamo presentato – insieme alla maggioranza e ad alcuni consiglieri e consigliere di opposizione – atti concreti per chiedere al Governo, alla Regione e al Comune alcune misure prioritarie: un intervento urgente di ristrutturazione o demolizione del carcere, il rafforzamento dei servizi per la salute mentale, il potenziamento dei percorsi di formazione e inserimento lavorativo, e più in generale investimenti nei progetti di inclusione, dentro e fuori dal carcere». Giovanni Graziani (AVS-Ecolò) (s.spa.)

