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Andrea Ciulli (PD): “In memoria di Laura Santi sul diritto al fine vita”

Data:

28 Luglio 2025

Tempo di lettura:

2 minuti, 6 secondi

Descrizione

Queste le dichiarazioni del consigliere PD Andrea Ciulli


“Oggi porto alla vostra attenzione non una proposta, ma una riflessione. Una voce. Quella di Laura Santi, donna, attivista, malata, cittadina consapevole. Una persona che ha fatto della sua sofferenza una testimonianza pubblica e della sua scelta dura, personale, dolorosa un atto politico, civile, umano.

Laura ci ha lasciato con una lettera. Le sue parole sono un’eredità etica, non solo un addio. Ha scritto:

“Quando leggerete queste righe io non ci sarò più, perché avrò deciso di smettere di soffrire.”

Ha scelto il silenzio, ma ci ha lasciato una voce potentissima. Ci ha chiesto comprensione, dignità, lucidità. Ci ha chiesto, implicitamente, di non girarci dall’altra parte.

“Cercate di immaginare quale strazio di dolore mi ha portato a questo gesto, giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto.”

Dietro il sorriso, diceva, c’era il dolore. Dietro ogni foto condivisa, un corpo che non reggeva più. Ha parlato della vita come diritto, ma anche della morte come scelta, quando la sofferenza diventa assoluta e irreversibile. E ha chiesto, in modo netto, che la politica non sia sorda:

“Pretendete una buona legge, che rispetti i malati e i loro bisogni. Attivatevi, perché potrebbe un giorno riguardare anche voi o i vostri cari.”

Laura non è stata solo una paziente. È stata una cittadina che ha chiesto alla Repubblica di essere presente fino all’ultimo istante, senza pregiudizi, senza ipocrisie.

In un tempo in cui il dibattito sul fine vita viene spesso strumentalizzato, banalizzato o spostato su piani ideologici, questa lettera ci ricorda che si tratta prima di tutto di umanità, libertà, responsabilità. E del dovere che abbiamo, come rappresentanti pubblici, di dare voce a chi chiede di poter scegliere in coscienza e con dignità.

Vi invito a riflettere su queste parole. A ricordare Laura Santi non come un’eccezione, ma come parte di una battaglia civile che ci interroga tutti.

Ricordiamola con le due parole:

“Ricordatemi come una donna che ha amato la vita.” (s.spa.)

Ultimo aggiornamento:

04/12/2025, 10:37

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