Queste le dichiarazioni del capogruppo PD Luca Milani
“Io ero rimasto al Popolo della Libertà, quel Partito che si rifaceva ai principi liberal- democratici che vedeva sancire la libertà dell’individuo di fronte ad uno stato accentratore con annesso spauracchio del ritorno dei comunisti al Governo. Ma oggi i partiti di Governo, di liberale hanno solo l’idea del mercato e dell’economia, per il resto niente: niente diritti sociali, religiosi e civili.
Basta ricordare che il primo atto appena insediati fu il decreto sui Rave (emergenze del Paese) per passare all'ultimo decreto sicurezza che vuol rispedire le donne in gravidanza o con bimbi piccoli diritte in carcere o nei centri di detenzione attenuata (ICAM).
E ancora sui diritti civili; è di questi giorni la notizia della decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge toscana sul fine vita che ha solo definito – lo voglio dire con estrema chiarezza- le modalità i tempi, le procedure le indicazioni operative alle ASL per poter garantire quello che è già un diritto espresso dalla Corte costituzionale.
Stiamo parlando di diritti dell’individuo, di libertà personale, di democrazia. Di dignità soprattutto!
Si dignità perché quando il corpo viene consumato e devastato senza rimedio da una malattia incurabile, contro la quale nessun medico riesce ad indicare una via di uscita, concedeteci almeno di conservare quella dignità umana minima; è un gesto di pietas.
A tre mesi dalla sua approvazione quel fenomeno strillato che si sarebbe verificato verso la nostra regione di turismo della morte, non solo non c'è stato ma sono solo 2 le richieste inoltrate.
Oggi in Italia abbiamo un problema. I diritti sono in costante contrazione:
la legge Toscana sul fine vita è una risposta fortissima a questo scivolamento, perché risponde con voce alta e ferma per dire che i diritti non si toccano e anzi si deve farli crescere, perché l'umanità progredisce - purtroppo nella sua storia- inciampa spesso in piccoli uomini con piccola visione.
I rappresentanti di FDI e di altri partiti che a livello Regionale hanno provato ad ostacolare la legge con il ricorso alla commissione garanzia, poi respinto, hanno pensato bene di impugnare la norma dicendo che deve essere il governo centrale a fare una legge, che il governo centrale si guarda bene dal fare.
Melina: per decidere di non decidere anche a fronte di tantissime firme raccolte dall’associazione Luca Coscioni.
Non solo è la Corte costituzionale che ha reso effettivo il diritto e intimato al Parlamento di legiferare sulla materia.
Bene come spesso è accaduto nella storia la Regione Toscana ha sentito necessario dare una risposta. Scusate se è poco.
Noi crediamo che per manifestare tutta la nostra partecipazione e attenzione al tema sia giusto e necessario fare un gesto simbolico... ma di alto valore morale, quello di conferire il Fiorino d’Oro della città di Firenze all’Associazione Luca Coscioni, come proposto da un atto di SPC, per darle il merito di portare avanti questa causa giusta per affermare questo diritto per tutti e tutte noi”. (s.spa.)